Graziano Bossi, benzinaio e persona impegnata: “Il premier Draghi dovrebbe far togliere dal suo governo le accise sui carburanti. I prezzi sono assurdi come mai”

Graziano Bossi, benzinaio e persona impegnata: “Il premier Draghi dovrebbe far togliere dal suo governo le accise sui carburanti. I prezzi sono assurdi come mai”

 

 Benzinaio e ciclo riparatore da una vita, Graziano Bossi da Trescore Cremasco ha deciso di posate, diretto … a modo suo, il seguente post contro gli eccessivi rincari di benzina e gasolio, ecco il suo pensiero:

“Lo spettacolo che non mi piace!

Oggi non posso proprio starmene zitto e quindi, dico la mia! Ma come possono tutte le varie associazione dei consumatori accettare quello che sta accadendo sull’aumento del costo finale dei carburanti? Ma come possono accettare tutto questo – e dove sono finite – le associazioni di categoria che dovrebbero difendere i gestori di carburanti? Capisco la dannata situazione che si è venuta a creare in Ucraina e condanno senza se e senza ma, Putin e tutti coloro che oggi fanno la guerra, ma non posso stare zitto davanti a questi prezzi!!! Io sono un

benzivendolo dal lontano 1984 e vi posso assicurare che non ho mai assistito a nulla di simile in tutti questi anni. Come possono accettare le varie associazione aumenti simili senza dire o fare nulla? E pensare che sarebbe sufficiente chiedere,

con toni fermi e duri – unitariamente – al governo Draghi di togliere le accise dei carburanti che, ancora ad oggi pensano per circa il 40% del prezzo finale applicato nelle stazioni di carburanti. Se poi aggiungiamo anche l’iva attuale si arriva a circa il 55% di tassazione presente sui prezzi esageratamentealti che si vedono oggi nelle stazioni di carburanti. In conclusione ritengo che, in momenti in cui il petrolio continua ad aumentare, il buon senso dovrebbe guidare all’introduzione di misure capaci di un’effettiva solidarietà tra i vari soggetti della società civile. Tanto più che l’aumento del prezzo porterà, inevitabilmente,

ad un calo dei consumi così drastico da mettere a rischio la sopravvivenza di tante stazioni di servizio ed è innegabile che l’aumento del costo del carburante sia un deterrente alla crescita dell’economia del paese #italia, un elemento che (direttamente ed indirettamente) rende più povere le famiglie. Io non mollo ma non mi lascio #imbavagliare

Le attuali accise:

I. 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)

II. 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)

III. 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)

IV. 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)

V. 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)

VI. 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)

VII. 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)

VIII. 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)

IX. 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)

X. 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)

XI. 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)

XII. 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)

XIII. da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)

XIV. 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)

XV. 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)

XVI. 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)

XVII. 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)”

Così postò il Graziano Bossi da Trescore Cremasco, persona informata sui fatti, impegnata e  addetto ai lavori nauseato, provato, come automobilisti e autotrasportatori, del caro carburante…

stefano mauri

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