L’intervento del sindaco Stefania Bonaldi per il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre

L’intervento del sindaco Stefania Bonaldi per il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre

Sono emozionata e molto orgogliosa. Eppure non credo di conoscere esattamente tutte le ragioni che sostengono questi stati d’animo, che potrebbero sembrare scontati e persino banali, in una circostanza come quella che stiamo vivendo qui, stasera.
Ma a pensarci bene, queste ragioni vengono da quella parte del nostro mondo interiore in cui domina l’indicibile. Un mondo popolato di sensazioni e di immagini troppo intense perché possano avere un nome, e che oggi si materializza prepotentemente davanti ai nostri occhi, mentre cerchiamo di compiere un gesto istituzionale che si spiega da sé, nella sua grandezza e nella sua civiltà.
Crema questa sera, attraverso la volontà dei suoi rappresentanti, conferisce la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, superando le divisioni ideologiche, perché si pone in una posizione di condanna di ogni violenza, facendo un atto di fiducia nella democrazia, l’unica via possibile per costruire un futuro comune.
Ci esprimiamo contro tutte le violenze, lo abbiamo già fatto pochi giorni fa,? che vengano da destra o da sinistra, che provengano dai nazismi, dai fascismi o da quelle terribili mistificazioni che furono i socialismi reali. Ma anche contro le violenze private, soprattutto quelle che colpiscono i bambini e, sempre più drammaticamente, le donne.?
Sì, perché tutte le violenze possiedono la medesima radice, che si materializza attraverso la pretesa che quanto è collocato fuori dal nostro perimetro non possieda dignità e diritti.
Come in una catena di montaggio, gli aguzzini di allora scartavano i pezzi che soggettivamente reputavano difettosi, così ebrei, disabili, avversari politici, zingari, omosessuali divennero vittima di un pensiero paranoico diffuso, che portò a morire nei campi di sterminio milioni e milioni di persone.
Con questo gesto, potente e necessario, Crema prende posizione anche sull’oggi, su quei rigurgiti fascisti, antisemiti, razzisti che ancora qui ed ora sono molto più diffusi e presenti di quanto molti di noi credano. È di pochi giorni fa la notizia che l’operazione “ombre nere”, che ha condotto all’arresto di 19 persone che cospiravano per far nascere un nuovo partito nazifascista, e che tenevano nascosti paurosi arsenali in vista di azioni eclatanti, aveva un suo “adepto” anche qui nel cremasco. Ma non è necessario scomodare la cronaca, pur zeppa di episodi di razzismo e di attentati ai principi di eguaglianza e solidarietà su cui si fonda il nostro Paese. Basta affacciarsi ad un social network per respirare sovente un clima di odio, di livore, di cattiveria, di intolleranza diffusa per le diversità, per etnia, religione, provenienza geografica, colore della pelle, orientamento sessuale.?
Per questo conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre è un gesto importante, da parte nostra. Perché dice da che parte stiamo rispetto al passato ma anche rispetto al presente.
Il crinale che separa la civiltà della barbarie è segnato proprio dall’atteggiamento verso ciò che si manifesta diverso e chiede la libertà di potersi esprimere pacificamente. Se passa il principio per cui il valore della persona si stabilisce coi criteri della prossimità, spaziale e culturale, etnica e di fede religiosa, la democrazia diventerà presto un ricordo, perché a questa posizione ne seguiranno altre, per conseguenza logica, e a quel punto arrivare a concepire l’idea che posso anche sopprimere chi non la pensa come me non è un’ipotesi così remota.?
Se vogliamo continuare a godere della ricchezza della diversità, che si sperimenta anche in questo consiglio, pure nei conflitti di cui spesso è teatro, dobbiamo respingere tutti gli strumenti di lotta che non siano fondati sulla ragione, da qualsiasi parte provengano. Stasera, il nostro gesto, ci avvicina ad una persona mite ma risoluta che, pure sopraffatta dall’abominio, è riuscita a non perdere la fiducia in quella ragione e dunque nella vita stessa.?
Una lezione di fronte alla quale ci inchiniamo, insieme alla nostra comunità.

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