Santa Lucia per chi beve di notte e di notte muore e di notte legge e cade sul suo ultimo metro”, cantava Francesco De Gregori in una delle sue canzoni più belle, e più tetre. Siamo alla vigilia della notte più lunga che ci sia, alla vigilia della festa più amata dai bimbi cremaschi, più ancora del Natale.

Una storia tetra anche quella della santa. Ma la tradizione invece è bella e allgra. Cosi la descrive Wikipedia:

In alcune regioni dell’Italia settentrionale, particolarmente nel Trentino occidentale e nelle province di Udine, Bergamo, Brescia, alta Valtellina in Provincia di Sondrio, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Verona, esiste una tradizione legata ai “doni di santa Lucia”, figura omologa dei vari San Nicola, Babbo Natale, Gesù bambino, Befana ed altri che, durante i secoli, hanno sostituito l’antico culto degli avi, nell’immaginario infantile. Secondo la moderna usanza, nata negli anni trenta e consolidatasi nei decenni successivi, i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi ed obbedienti durante l’anno. Per accrescere l’attesa dei bimbi, è uso che i ragazzi più grandi, nelle sere precedenti, percorrano le strade suonando un campanello da messa e richiamando i piccoli al loro dovere di andare subito a letto, ad evitare che la santa li veda e li accechi, gettando cenere nei loro occhi. Allo scopo di ringraziare la santa è uso lasciare del cibo; solitamente delle arance, dei biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno, oppure farina gialla e sale, per l’asino che trasporta i doni. Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bimbi troveranno un piatto con le arance e i biscotti consumati, arricchito di caramelle e monete di cioccolato. Inoltre, a volte nascosti nella casa, i doni che avevano richiesti e che sono dispensati totalmente o parzialmente, secondo il comportamento tenuto. A Savignano sul Rubicone e a Forlì, invece, la festa di Santa Lucia dà luogo ad una fiera nel centro cittadino, fiera dedicata in primo luogo a torroni, croccanti, altri dolciumi e giocattoli: qui, infatti, la tradizione dei doni di Santa Lucia assume una veste particolare, che riguarda non tanto i bambini quanto le ragazze, a cui soprattutto, in questa occasione si regala del torrone.

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Da ieri in piazza Duomo ci sono la bancarelle del tradizionale mercatino. Ci saranno anche stasera fino alle 24.  La passeggiata tra giocattoli e dolcetti, gastronomia e memorabilia è un grande classico delle famiglie cremasche.

Ma da oltre 20 anni sono grandi protagonisti delle feste di Santa Lucia anche i Pantelù di Renato Stanghellini.La Santa Lucia dei Pantelùsta facendo il giro delle scuole cremasche e oggi in città come da tradizione ci saranno gli zampognari di Ponteranica, che suoneranno per le vie di Crema ed in serata offriranno la pizza ai disabili presso il Mezzo.

Sempre oggi, presso la parrocchia dei Sabbioni, dalle 16.30 in biblioteca lettura della storia di S. Lucia, segue merenda per tutti e alle ore 18.00 arriva la santa in carne ed ossa per tutti i piccoli presenti. Si invitano i genitori a preparare torte e bibite per festeggiare insieme.

Per finire domenica 14 dicembre, presso l’oratorio di San Benedetto in piazza Garibaldi a Crema, si festeggia l’arrivo di Santa Lucia con un cineforum in oratorio, alle 14.30, e a seguire merenda tutti assieme. Organizza l’unità pastorale di San Benedetto e San Pietro e Azione Cattolica.

Una segnalazione anche da un paese. Venerdì 12, oggi, a Bagnolo Cremasco dalle 16 in piazza Roma ci sono le bancarelle. In serata, alle 20.30, presso il cineteatro dell’oratorio uno spettacolo teatrale e al termine tutti in piazza ad aspettare Santa Lucia.

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