E se avesse ragione il sindaco di Capergnanica Alex Severgnini sull’affaire delle assunzioni degli insegnanti?
Continuo a non capire la posizione di alcuni esponenti del mio partito sul tema delle assunzioni degli insegnati della scuola pubblica senza prova in ingresso e quindi senza selezione dei candidati.
Faccio fatica a concepire un’immissione in ruolo senza prove in ingresso e quindi senza verificare i requisiti culturali e le competenze di 100.000 insegnanti precari che dovranno essere assunti alle dipendenze statali per coprire i posti vacanti delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado. Lo dico contro il mio interesse facendo parte della platea interessata dalle prove concorsuali.
Non tollero la posizione dei sindacati che chiedono un’assunzione senza selezione in nome di una stabilizzazione ad ogni costo, senza tener conto che i nostri alunni saranno le persone che pagheranno il prezzo più alto di certe scelte scellerate.
Una selezione per soli titoli sarebbe deleteria per la qualità della scuola italiana visto anche la diffusione capillare del mercato di master lauree e certificazioni che tutti prima o poi abbiamo dovuto “conseguire” per aumentare il punteggio in graduatoria per prendere supllenze annuali.
La cosa ancor più grave è che questa situazione rischia di sfociare in una crisi di Governo mentre si sta attraversando un’emergenza economica senza precedenti.
Chi lavora nella pubblica amministrazione, per garantirne il buon andamento, deve essere sottoposto a selezione, così come scritto nel dettato costituzionale. Persino in comuni sotto i 5.000 abitanti per assumere si devono espletare prove scritte e colloqui orali in maniera rigorosa.
A maggior ragione lo si dovrebbe fare nel mondo della scuola.
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi Alex Severgnini, sindaco di Capergnanica e … persona libera abituata a dire ciò che pensa. Chapeau
