Caffè Letterario, quando il romanzo è allegro e cantabile

Caffè Letterario, quando il romanzo è allegro e cantabile

Una scelta singolare quella del Caffè Latterario di Crema: per celebrare il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi ha organizzato una serata con Paola Calvetti, nella nostra città per la seconda volta, che già presentando il suo Olivia, aveva anticipato qualche dettaglio del libro nuovo, Parlo d’amor con me. vita e musica tra le mura di casa Verdi (Mondadori), da lei definito un “romanzo allegro-cantabile”, nel quale parla della casa di riposo, lasciata dal grande musicista, a lui intitolata e destinata ai musicisti anziani meno abbienti che vi trovano un sicuro rifugio accogliente.

L’incontro, al Teatro San Domenico, con ingresso libero, come sempre, era articolato in vari momenti condotti dalla Calvetti, alternati a stacchi musicali, affidati al Coro Marinelli di Crema, con Marco Marasco alla guida e Giulio Oldani al pianoforte. La presenza della corale è stata decisiva per la riuscita della serata, venendo a coronare il discorso strettamente letterario legato al libro. La Marinelli ha affrontato i brani scelti con esuberante fantasia, illuminando la presentazione con la sua bravura; molto apprezzato il bis augurale per le feste imminenti.

All’organizzazione hanno collaborato anche la Fondazione San Domenico e il Circolo delle Muse di Crema. E’ stato affascinante e piacevole riascoltare la brillante scrittrice che raccontava la vita dei musicisti, nel suo stile puntuale e divertente: al pubblico sembrava di vedere sfilare le loro giornate attraverso le esperienze passate e presenti, raccolte nelle pagine del libro, del quale Calvetti ha letto un breve stralcio. La trama delle vite dei musicisti è stata commentata dall’autrice nell’intervista con Irene Alzani, dalla quale è affiorata una serie di aspetti interessanti, ma soprattutto l’atmosfera di questo luogo unico e speciale, pieno di suoni, di voci, di musica, creato dal gesto di illuminata generosità del Maestro di Busseto. E’ emerso qualcosa che ha profondamente colpito La scrittrice, ossia la personalità degli “ospiti” (come Verdi ha voluto si chiamassero)

In loro predominano due connotazioni fondamentali: fragilità e tenerezza giocate con grande spirito competitivo di rivalità.

Il libro non vuole essere un’inchiesta giornalistica, ma un’opera narrativa, con personaggi reali e, alcuni, inventati ” afferma la scrittrice. Il romanzo è incentrato sulla figura di Ada, creato dalla fantasia di Calvetti, depositaria delle confidenze degli ospiti, essendo la cameriera al piano. Ada è la voce narrante che dà vita a un racconto popolato di personaggi autentici e intensi dei quali al lettore resta il ricordo della straordinaria umanità appassionata, nella cornice di Casa Verdi, un posto dove musica e amore si coniugano in una sintonia perfetta.

Eva Mai

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