Sostiene Dario Corsi, biologo appassionato di ciclismo che l’esclusione di Marco Pantani dal Giro d’Italia 1999, dati (del tempo) alla mano proprio non sapeva da farsi. E a breve, in tal senso arriverà, l’ennesimo, un libro.
Già, ma allora perché all’epoca, Pantani (come via Facebook ha accennato il calciofilo e sportivo cremasco Pierangelo Lodetti) fu “scaricato” dal sistema?
A questo proposito però, anni fa, Giancarlo Ceruti (a quei tempi presidente della Federciclismo, in prima linea nella tutela della salute nello sport, lanciatissimo nella lotta al doping e schierato apertamente nella diminuzione dei chilometraggi delle tappe) a margine di un evento pubblico dichiarò di aver ricevuto, nel 1999, una telefonata dallo stesso Pantani. Ebbene il Pirata chiedeva sostanzialmente alla Federazione di schierarsi con lui sposando la tesi del complotto. Ceruti invece avrebbe preferito che il caso rappresentasse lo spunto, con Pantani appunto testimonial, per accendere l’attenzione sul fatto che il sistema ciclismo dovesse iniziare a riflettere e, soprattutto, a cambiare registro.
Marco Pantani purtroppo poi morì in circostanze drammatiche e da solo in un residence di Rimini nel febbraio 2004.
Stefano Mauri