I rifondaroli spiegano perche Lazzari non ha confermato le dimissioni, “invece che aprire un dibattito si è trovato nel mirino”

I rifondaroli spiegano perche Lazzari non ha confermato le dimissioni, “invece che aprire un dibattito si è trovato nel mirino”

Riteniamo importante con questo comunicato fare chiarezza sulla vicenda della Fondazione S.Domenico e ricondurre il dibattito a un confronto più sereno e su questioni di merito, superando le sterili contrapposizioni politiche non utili ai cittadini cremaschi. Come nei precedenti comunicati il partito conferma di sostenere fortemente l’operato, la professionalità e la limpidezza morale nonché onestà di Fausto Lazzari, uomo di cultura con grandi conoscenze nel mondo del teatro che con nostro profondo rammarico invece è stato oggetto di pesanti attacchi che riteniamo ingiusti.

Fausto Lazzari non ha votato a favore del bilancio consultivo perché già da diversi mesi denunciava una gestione della fondazione San Domenico dispotica e autoritaria da parte del presidente Strada, sia per la destinazione dei fondi, dell’organizzazione del Teatro e scuola Folcioni e nella proposta culturale generale, appiattita sulle sue proposte e sorda a ogni contributo dei consiglieri e professionalità presenti nella fondazione.

Il clima di totale ostracismo innescatosi verso la sua persona lo aveva portato a manifestare in largo anticipo il suo malessere e di altri consiglieri presenti nel CDA, senza che tale segnalazione venisse adeguatamente considerata da nessuno, le sue paventate dimissioni a questo punto volevano essere un gesto estremo che potesse far riflettere tutte le parti in causa su una gestione della fondazione che oseremmo definire surreale (qualcuno la paragonò perfino alla gestione di una macelleria) e che non giova a nessun cittadino cremasco, dato che la Fondazione peraltro parrebbe riceve dal comune 400 mila Euro a fondo perduto(Ps:Una voce quella dei soci partecipanti, che dovrebbe caratterizzare la linfa vitale di un organismo culturale radicato nel territorio, non sembrerebbe superare le 500 euro annui! Un dato a dir poco allarmante.)

La decisione di Lazzari di non formalizzare le sue annunciate dimissioni, scaturisce dalla amara costatazione che invece di aprirsi una serena riflessione sulla gestione della Fondazione S.Domenico e una sua correzione di rotta, si era innescato un serrato attacco nei suoi confronti con allusioni infondate a possibili mire politiche del partito che lo aveva proposto, il PRC appunto, sebbene lo stesso nelle dichiarazioni al momento del voto del bilancio consultivo, avesse dichiarato che la sua astensione non aveva nessun risvolto o mira politica.

Purtroppo ci sono state oltre ai nostri comunicati ufficiali anche delle dichiarazioni estemporanee spesso anche mal riportate dalla stampa, che hanno dato l’impressione di una disputa fra partiti e per delle poltrone, su questo punto vogliamo essere molto chiari e netti, abbiamo molto rispetto di tutte le forze politiche e anche dei nostri amici di Sel. Naturalmente per ogni frase estemporanea uscita sulla stampa non possiamo ricostruirne tutte le dinamiche e il reale senso ma possiamo invece affermare in modo forte e chiaro che per noi la Fondazione S.Domenico è un bene di TUTTI i cittadini cremaschi, sia per i soldi della collettività che assorbe che per le molte professionalità e competenze che la animano.

La nostra decisione quindi di sostenere Fausto Lazzari nel voler migliorare il funzionamento, la proposta e la gestione della Fondazione persegue solamente tali finalità e siamo sicuri che se ci sarà la volontà di ascoltare le osservazioni e le proposte di persone valide come i consiglieri Fausto Lazzari e Domenico Baronio, avremo dato un grande segnale a tutta la cittadinanza, che la politica sa ascoltare e fare proprie le proposte di seri, competenti professionisti, indipendenti dai partiti e senza tessera come appunto la stessa Bonaldi auspicava fin da inizio mandato.

Riteniamo inoltre che per porre fine ad una gestione dispotica e autoritaria, la maggioranza dovrebbe stabilire alcune linee di indirizzo:

  1. a) La gestione deve essere collegiale, il Presidente deve essere “primus inter pares”, pertanto tutti i consiglieri hanno pari dignità nella gestione.
  2. b) Tra la Fondazione San Domenico e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema devono essere realizzati momenti di confronto e di condivisione della politica culturale.
  3. c) Almeno una volta all’anno la Fondazione, come per altro già accade con la Fondazione Benefattori Cremaschi, deve presentarsi in Consiglio Comunale per relazionare sulle attività svolte, sulle proposte culturali, sulla situazione economico-finanziaria.

Il direttivo del circolo del PRC in data 31/10/2016 ha invitato il gruppo consiliare a non votare eventuali revoche di membri del consiglio della Fondazione. La revoca è prevista dall’articolo 16 dello Statuto della Fondazione, però deve essere motivata, a meno che non sia per la non partecipazione a tre sedute consecutive del Consiglio d’Amministrazione, senza giustificato motivo. Come partiti quindi facciamo tutti un passo indietro, interrompiamo questa sterile contrapposizione e lasciamo prevalere le proposte concrete per migliorare la Fondazione San Domenico.

 Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista

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