Il fantastico paradosso del Lugana visto con gli occhi attenti di un produttore

Il fantastico paradosso del Lugana visto con gli occhi attenti di un produttore

Lugana, un vino interessante in gioventù, quanto dopo qualche anno. Tanto da suggerire una domanda: meglio berlo subito o attendere? Un’opzione per forza di cose esclude l’altra, generando un paradosso. Ma si tratta di una contraddizione solo all’apparenza, che rappresenta proprio il valore della denominazione.

È quanto emerso da una degustazione comparata organizzata da Le Morette – Azienda Agricola Valerio Zenato che nella serata dal titolo Le Morette 6.12.18 ha chiamato a sedersi attorno allo stesso tavolo 18 degustatori esperti per esaminare 12 vini provenienti da 6 zone enologiche e riflettere sull’influsso del territorio sulla longevità. Un percorso tra Italia ed Europa che ha visto confrontare Lugana a Fiano di Avellino, Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi, Pinot Bianco dell’Alto Adige, Gruner Veltliner austriaco e al vino francese longevo per antonomasia, lo Chablis. Tutti proposti nell’ultima annata sul mercato e in un’annata precedente, 2010 o vicina.

Se nei vini giovani le differenze erano poco marcate e dominava l’immediatezza del frutto, si deve al fattore tempo il merito di sottolineare carattere e differenze tra le tipologie, facendo emergere le peculiarità dei terroir e delle varietà.

Una comparazione nella quale il Lugana ha dimostrato di essere particolarmente fragrante e piacevole tra i vini d’annata e al tempo stesso quello di maggior freschezza a quasi sei anni dalla vendemmia, con un potenziale di evoluzione ancora tutto da esprimere.

“Si tratta solo in apparenza di un paradosso – commenta Fabio Zenato, titolare con il fratello Paolo dell’Azienda Agricola Le Morette – perché qui sta proprio il valore del Lugana e una delle ragioni del suo successo: fragranza di profumi floreali e fruttati, tanta freschezza e beva facile in annata; dopo qualche anno rivela sentori evoluti di

Lugana, un vino interessante in gioventù, quanto dopo qualche anno. Tanto da suggerire una domanda: meglio berlo subito o attendere? Un’opzione per forza di cose esclude l’altra, generando un paradosso. Ma si tratta di una contraddizione solo all’apparenza, che rappresenta proprio il valore della denominazione.

È quanto emerso da una degustazione comparata organizzata da Le Morette – Azienda Agricola Valerio Zenato che nella serata dal titolo Le Morette 6.12.18 ha chiamato a sedersi attorno allo stesso tavolo 18 degustatori esperti per esaminare 12 vini provenienti da 6 zone enologiche e riflettere sull’influsso del territorio sulla longevità. Un percorso tra Italia ed Europa che ha visto confrontare Lugana a Fiano di Avellino, Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi, Pinot Bianco dell’Alto Adige, Gruner Veltliner austriaco e al vino francese longevo per antonomasia, lo Chablis. Tutti proposti nell’ultima annata sul mercato e in un’annata precedente, 2010 o vicina.

Stefano Mauri

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