Il fiume Serio è un ammalato gravissimo da curare. E a Crema la mistica Palata si è prosciugata

Il fiume Serio è un ammalato gravissimo da curare. E a Crema la mistica Palata si è prosciugata

Allora, il Serio è un fiume che scorre interamente in Lombardia, attraversa le province di Bergamo e Cremona. Nasce dal Monte Torena e scende verso la pianura formando la Val Seriana. Complessivamente è lungo 124 km e si getta nell’Adda in località Boccaserio, frazione di Montodine, in provincia di Cremona.

Ah … triste attualità: purtroppo la famosa e mistica “Palata”: la cascata del fiume Serio, con sede praticamente in centro storico (viale santa Maria della Croce) a Crema (da quelle parti c’è pura una stazione idroelettrica), Bassa Lombardia in provincia di Cremona, ahinoi si è quasi prosciugata, causa siccità. E il corso d’acqua è ormai un rigagnolo verde e stagnante. Che malinconia.

Ebbene, inquinato, violentato da numerosi sversamenti (liquami agricoli, industriali, civili versati nelle rogge affluenti) vietati dalla legge, assetato: insomma il fiume Bergamasco – Cremasco è ammalato e va curato, senza dimenticare la moria dei pesci, media altissima, attuale, causa la carenza di acqua. E nei giorni scorsi, la sezione orobica del Corriere della Sera, al Serio, triste e messo male, ha dedicato un bel servizio.

Sì perché il corso d’acqua parte bene, salta di roccia in roccia, fra schizzi di spuma bianca, ma poi viene inghiottito in una sorta di paradossali storie moderne tra tubi e turbine, e poi sgomitare tra le pietre per scorrere (citando il CorSera) verso il fondo valle e arrivare infine ad annaspare tra le pietraie della Bassa.

Dopo Zanica (Bergamo) il Serio diventa più pietre che acqua finché, spossato, tra la Basella e Ghisalba (Bergamo), deve cedere anche all’abbassamento dello strato di argilla che fa scorrere parte del suo corso sottoterra. “Per fortuna più in là risorge e ci dà una seconda opportunità di avere un po’ di acqua — ha commentato al “Corriere” nazionale il presidente del Parco del Serio (agricoltore cremasco e già insegnante all’Istituto Agrario di Cremona) Basilio Monaci —. Ma la situazione è tristissima, stiamo vivendo una povertà d’acqua incredibile, abbiamo il 20% della portata normale. È una situazione devastante per l’agricoltura e disastrosa per gli habitat. L’unico aiuto per gli agricoltori è la captazione dai fontanili, ma fra poco si abbasseranno anche quelli”.

Insomma, il quadro è triste, l’attuale straordinaria siccità, l’afa che spezza il fiato e le piogge copiose che non si vedono all’orizzonte, senza dimenticare la continua stupidità umana, che ci porta, spesso a maltrattare la natura, non promettono nulla di buono.

Ma qualcosa, per curare il Serio grande ammalto bisogna fare, no?

stefano mauri

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