Il Petit Verdot, Lazio Igt della cantina Casale del Giglio… che Rosso Rock
Ottenute da uve (colte molto mature) Petit Verdot in purezza, beh la vinificazione in rosso, in parte, arriva dal sistema a cappello sommerso (per almeno 15 giorni) affinché colore e tannini più dolci prevalgano.
Particolare non indifferente: dopo la svinatura, preceduta da “délestage” (tecnica particolarissima caratterizzata da parziale svinatura del mosto in fermentazione con travasi al fine di ossigenare il tutto e disperdere vinacce) in fase di macerazione, ecco arriva la fermentazione malolattica eseguita in parte in acciaio inox e in parte in legno.
Ah … il Petit Verdot è vitigno che arriva dalla Francia, precisamente da Bordeaux: vale a dire laddove, per tradizione, è componente minore del mitico assemblaggio tra Merlot e Cabernet Sauvignon. Varietà tardiva, il “Verdot” ha trovato nel Lazio, o meglio, nell’Agro Pontino (ove è appunto ubicata la bella realtà vitivinicola Casale del Giglio) le sue condizioni ambientali ottimali. E oggi, a tutti gli effetti, questo Petit Verdot secondo Casale del Giglio, sì è un Rosso (rubino violaceo) Rock tanto raro, quanto particolare e affascinante. Chapeau e degustare per credere.
I profumi? Sentori di piccoli frutti rossi e vegetali (ciliegia, mirto, ginepro) sopra tutto e tutti emergono alla grande. Il sapore in bocca? Struttura, eleganza, affascinante rotondità e morbidezza prevalgono rendendo, questo vino, meravigliosamente e unicamente avvolgente. Cosa abbinarci? La cucina laziale si sposa assai bene, con le costolette d’abbacchio al forno, letteralmente … spacca.
stefano mauri