Mostra “Brera contemporanea. Il linguaggio Hieron” Da sabato 23 settembre fino a domenica 8 ottobre presso la Galleria Arteatro della Fondazione San Domenico

Mostra “Brera contemporanea. Il linguaggio Hieron”  Da sabato 23 settembre fino a domenica 8 ottobre  presso la Galleria Arteatro della Fondazione San Domenico

Da sabato 23 settembre alle ore 17,00 (inaugurazione) fino a domenica 8 ottobre presso il Teatro San Domenico di Crema si terrà la mostra “Brera contemporanea“, il linguaggio Hieron.

Curatore: Andrea B. Del Guercio

Organizzatori: Arianna De Stefani e Gianni Dasti

 

Presenti oggi alla conferenza stampa, oltre a Giuseppe Strada, Presidente della Fondazione San Domenico:

-Gianni Dasti, artista e architetto

-Arianna De Stefani, artista e docente

-Alfredo Romio, artista e docente

-Lucrezia Zaffarano, artista e docente

 

Un gruppo di artisti laureati presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, con il supporto di Andrea B. Del Guercio, già insegnante dell’Accademia di Brera, curatore internazionale e divulgatore di arte contemporanea, ha organizzato alcune esposizioni dei propri elaborati artistici in Italia e all’estero.

I giovani sono dotati di una qualificata attività espositiva, ognuno con la propria tecnica e poetica, carpite durante gli anni di studi e successivamente sviluppate nei propri atelier. I linguaggi espressivi sono eterogenei ma si intrecciano nella raffigurazione antropomorfa del Contemporaneo ridimensionata dall’espressività del colore e contestualizzata nella sacralità dell’opera.

Il progetto espositivo vede individuate tre location: Crema presso la Galleria Arteatro della Fondazione San Domenico, Soncino nella Rocca sforzesca e Pandino nelle sale del Castello Visconteo.

É dall’apertura della Galleria Arteatro che la Fondazione San Domenico collabora costantemente con l’Accademia Brera di Milano. – spiega Giuseppe Strada, Presidente della Fondazione – Quindi abbiamo accolto con molto piacere la proposta di una mostra collettiva realizzata da studenti ed ex studenti dell’accademia sotto la direzione critica del Prof. De Guercio. La Galleria d’arte, che si caratterizza da sempre come galleria d’arte contemporanea, e la Fondazione San Domenico vogliono essere infatti il punto di riferimento di tutti i giovani artisti.”

 

Obiettivo del progetto è quello di esporre le opere in spazi storici patrimoni della cultura generando una reciproca valorizzazione, ma è anche quello di far conoscere, grazie alla collaborazione fra istituzioni, il territorio attraverso questa triplice esposizione che si apre ora fino a maggio 2024.

 

La mostra sarà divisa in due parti: la prima metà è dedicata alla personale di Giovan Battista Dasti e a seguire ci sarà una collettiva del Gruppo Hieron e sarà esposta un’opera per ciascun artista: Gabriele Artusio, Mario Cerrone, Arianna De Stefani, Rachele Frison, Giacomo Giori, Alfredo Romio, Nicolas Steiner, Lucrezia Zaffarano e Luming Zhang. “Hieron” deriva dal greco e significa luogo sacro.

 

L’evento espositivo nasce dalla riflessione condotta in questi ultimi anni sul dopo Brera. – spiega il curatore Andrea B. Del GuercioDa alcuni anni abbiamo condotto una strategia di avvicinamento a questo progetto espositivo con eventi di diversa struttura e di diverso posizionamento, non solo italiano, ma anche europeo; è arrivato quindi ad un certo punto il momento di chiudere queste diverse forme di esperienza in un unico pacchetto. Abbiamo osservato come si stia entrando in un’epoca in cui, a questa perdita completa di limitazioni e di confini, si vada verso un tentativo di riformare, aggregare intorno a un tema, a una sensibilità, a un processo.”

 Continua Del Guercio: “L’operazione che cerchiamo di fare con questo gruppo è creare un clima attivo, di confronto fra gli artisti stessi, ma anche nella dimensione del fruitore che interviene nel percorso espositivo. Ognuno degli artisti ormai ha una sua maturità espressiva, con una dimensione abbastanza dettagliata, nata dagli sviluppi di questi anni.

Il progetto ha avuto immediatamente un certo successo. Il fatto che un’importante storica galleria di Genova, lo spazio Unimedia, abbia deciso di inserire il progetto nella propria programmazione è un primo dato tipico, specifico del Sistema dell’Arte. A questo fa seguito una serie di altre relazioni, non più solo italiane, ma per esempio quelle attualmente in corso in Danimarca attraverso due sedi espositive, tra cui l’Istituto Italiano di Cultura, e una relazione con il Sistema dell’Arte cinese che è il più vitale in questo momento. Questa scelta di strategia inquadra un’idea di gruppo anche in direzione di una collezione, quella che io chiamo la collezione Hieron: avendo un frammento di ognuna di queste nove identità, non si ha più solo l’idea di una tantum ma si ha un complesso, si passa dal frammento alla dimensione corale, che è il vero valore di questa operazione. Quindi entriamo nella direzione di un Sistema dell’Arte corale, collettivo, di più ampio respiro.”

 

Dopo un lungo percorso professionale condotto all’interno dell’architettura, Gianni Dasti, ha, in questi più recenti anni, proiettato la sua ricerca sulla dimensione “narrativa” della figura. Lungo questi anni di frequentazione a Brera, Dasti si è posto l’obiettivo di raccogliere e finalizzare alla sua ricerca un patrimonio di immagini e di esperienze che progressivamente hanno permesso lo sviluppo di una Collezione di opere, spesso di grandi dimensioni, che hanno necessità di essere “conosciute” attraverso questa esposizione.

“Abbiamo cercato di proporci al Sistema dell’Arte in maniera organica incontrando lungo il cammino Gallerie, Istituzioni, Enti e Associazioni – spiega Arianna De Stefanila storica galleria di Genova spazio Unimedia, l’Istituto Italiano di Cultura in Danimarca e la Danish Italian Art Association, Castalia Art in Cina hanno permesso di tessere relazioni creative feconde. In coda per tempistiche, la Galleria Arteatro Fondazione San Domenico Crema e il Comune di Crema che, in un panorama dell’arte in Italia tortuoso e ricco di ostacoli, hanno accolto nell’immediato il nostro progetto condividendolo, generando così una collaborazione, un nuovo collegamento artistico. Il progetto espositivo si pone come obiettivo di far conoscere il territorio nel quale alcuni di noi sono cresciuti, territori ricchi di arte, storia e cultura e che hanno dato il Natale a pittori di livello internazionale. Importante per noi è anche concedere alle nostre opere artistiche spazi di valore facendo in modo che lo scambio sia reciproco. In programma nuove esposizioni di Arte Contemporanea del gruppo per scoprire preziosi luoghi del Cremonese, dopo Crema, il Comune di Soncino che ci concede lo spazio dell’ex Filanda Meroni nel mese di marzo 2024, creando così un nuovo collegamento.”

 

“Abbiamo scritto un manifesto di 33 punti che mi piace sempre sottolineare – spiega Lucrezia Zafferano – ognuno di noi ha la sua personalità specifica, la caratteristica che ci accomuna è che vogliamo mantenere le nostre differenze, cercando di confrontarci per creare un progetto unico. La ricerca dei materiali è al centro delle nostre opere: il materiale è infatti il nostro veicolo di comunicazione, sperimentando nuove tecniche.”

 L’esperienza del dopo Brera è la più formativa di tutte per un giovane artista – spiega Alfredo RomioUsciti dalle mura accademiche si è in balia del sistema dell’arte contemporanea, per di più italiano, complesso e inerpicato. La costanza nel praticare e nel produrre diventa così il canone fondamentale: tra le decine di progetti archiviati giace l’identità dell’autore. Così quando si rende necessario inserirsi in uno spazio di un metro e mezzo quadrato, la misura comune dei lavori in esposizione per il progetto HIERON, il risultato è quello di un ricchissimo efod, il paramento sacro a dodici quadrati del sommo sacerdote ebraico, al cui interno si trova, al posto del nome delle tribù, il “ritratto” stilistico dell’autore. Il mio ritratto stilistico, nello specifico, è un arazzo su cui sono rappresentati due giovani, Sergio e Bacco, santi soldati cattolici, forse innamorati, giustiziati dall’esercito dell’Impero Romano, per pronunciarsi ancora una volta contro la guerra e le discriminazioni.”

 

INAUGURAZIONE SABATO 23 SETTEMBRE, ORE 17.00, PRESSO LA GALLERIA ARTEATRO, FONDAZIONE SAN DOMENICO, VIA VERDELLI, 6 A CREMA.

INGRESSO LIBERO

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