Erano altri tempi. C’era l’epoca in cui se si voleva vedere un film, soprattutto hard, si puntava una delle tante videoteche presenti in città. Se si voleva comprare un disco, c’erano tanti negozi qua e la. Oggi tutto va con virtuale. Streaming e e-commerce hanno ucciso il commercio culturale cittadino. Esistono oramai solamente le librerie.

Ciao ciao 747 e Blockbuster

Il 31 agosto di due anni fa ha chiuso il 747 Video. Pochi mesi dopo l’ha seguito lo storico 747 Dischi. Per il filone videoteche era rimasto solamente Blockbuster, che è sparito l’estate scorsa lasciando posto ad una parafarmacia. Blockbuster ha dichiarato la progressiva dismissione di tutti i suoi negozi, era arrivato a 3.500 solamente negli states. L’avvento di servizi quali Netflix e Hollywood video che permettono di scaricare film direttamente su pc ha decretato la fine di un epoca. In Italia, dove era sbarcato nel 1994, al massimo splendore dava da lavorare a 1.500 persone.

Tutti gli altri

Ben prima erano scomparse le videoteche a gestione familiare. Prima quella storica di piazzale della Croce Rossa, che per un periodo ha avuto anche una filiale in via Cavalli a seguire quella più piccola e ricercata che si trovava in via Carlo Urbino. Per i patiti dell’hard rimane solo il sexy shop di Bagnolo Cremasco ed il totem automatico che si trova nella zona dell’autolavaggio di fianco alla stadio.

Dischi scomparsi

I negozi di dischi se possibile sono stati falcidiati prima ancora. Se lo storico Videoclip di via XX Settembre oramai risiede solo nella memoria degli appassionati (un negozio di scarpe al suo posto), bisogna comunque andare indietro nel tempo per ricordare la storia del Melody Maker, dal lancio della galleria di via Mazzini a piazza Giovanni XXIII e poi la scomparsa. Adesso c’è una pelletteria al suo posto. Lo Stradivari di piazza Garibaldi aveva raccolto il testimone del Disco Rosso ma cedette alla telefonia mobile oramai oltre 10 anni fa. Per alcuni anni Crema in via Tensini ha contato una filiale del Marquee di Milano, che attualmente vende bene in rete come affiliato di Amazon. L’ultimo sopravvissuto è il Freak Music all’interno dell’Ipercoop

Librerie in agonia

Anche le librerie, nonostante Mondadori viaggi abbastanza, hanno subito una bella battuta di arresto. Chiuso il Simposio delle Muse, che era stato anche casa editrice, chiuso il Lettera 62 che vende ancora online, chiusa la Galleria del Libro. Resiste la Buona Stampa, per motivi vari come il legame alla diocesi. Trend contrario per il Viaggiatore Curioso che ha aperto una seconda libreria destinata ai più piccoli.

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