Perché Emma, artista PopRock e il giornalista Longone (estimatore dei vini cremonesi) non si trovano, per un chiarimento, alla cantina Caleffi di Spineda?

Perché Emma, artista PopRock e il giornalista Longone (estimatore dei vini cremonesi) non si trovano, per un chiarimento, alla cantina Caleffi di Spineda?

Camillo Longone, giornalista, scrittore e gourmet (ama le atmosfere della mistica Trattoria Da Bassano a Madignano e i vini naturali e cremonesi della Cantina Caleffi di Spineda, Cremona) vive a Parma. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “Eccellenti pittori. Gli artisti italiani di oggi da conoscere, ammirare e collezionare”.

Ebbene dopo il concerto, contro la violenza di genere, tenutosi sabato scorso a Campovolo, in quel di Reggio Emilia, Longone sul quotidiano Il Foglio ha scritto un pezzo, un articolo che non è piaciuto alle artiste, protagoniste, con la loro voce, della kermesse canora a sfondo sociale e benefico. 

La cronaca o recensione – provocazione, a Emma Marrone, cantautrice PopRock, artista completa, diretta, schietta e sincera, tra le 7 protagoniste sul palco di Campovolo, proprio non è andata giù e, a Camillo Longone, via social,  gliene ha volute cantare quattro nel seguente modo: “Calpestate tutte le donne uccise per mano dell’ignoranza.
La stessa ignoranza che ha generato questo articolo vomitevole.
Mi vergogno per voi”.

Questa, dal sito, www.ilfoglio.it, la replica di Longone alla cantante dalla voce calda che graffia:

“Dunque svelo le mie fonti. L’idea che concionare contro la violenza di genere sia in realtà attaccare il genere maschile mi viene dalla filosofa Bérénice Levet: “L’effetto tossico, ricercato dalle militanti, è quello di criminalizzare gli uomini e gettare il sospetto sull’eterosessualità”.

L’idea dei femministi al guinzaglio mi viene dal filosofo Friedrich Nietzsche: “Rimbecilliti amici delle donne, che consigliano alla donna di sfemminizzarsi”.

L’idea che la maglietta contro la femminilità ostentata dalla Nannini fosse un attacco alla natura e a Dio mi viene dal filosofo Joseph Ratzinger: “Ciò che spesso viene espresso con il termine gender si risolve in definitiva nell’autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore”.

Doctrina mea non est mea, Emma. Ed è dottrina.

Ebbene, considerando l’intelligenza di Emma e del dottor Longone, acuto provocatore, così per vedere l’effetto che farebbe, per trovare la quadra alla querelle,  per lanciare un appello squarciante, se i due si trovassero in quel di Spineda (Cremona), presso la Cantina Caleffi per parlarsi, mah… male non sarebbe, no?   

stefano mauri

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