Va bene salvare Rbc ma non facciamolo pagare ai cittadini, il sindaco di Spino d’Adda non ci sta

Va bene salvare Rbc ma non facciamolo pagare ai cittadini, il sindaco di Spino d’Adda non ci sta

Torniamo a parlare della crisi della Rete Bibliotecaria Cremonese che noi per primi abbiamo portato alla ribalta. Sono le amministrazioni dei singoli paesi che stanno cercando di attivarsi per la salvezza della rete.

Una serie di considerazioni su Rbc le fa il sindaco di Spino d’Adda Paolo Daniele Riccaboni, che ha anche scritto una lettera ai sindaci dei paesi che aderiscono alla rete per esprimere la sua perplessità su quanto deliberato durante l’assemblea del 12 febbraio scorso, soprattutto riguardo alla decisione di aumentare la quota pro capite per abitante da 0.5 a 0.75 centesimi.

“Voler salvare RBC è corretto. Il servizio erogato è molto buono, il silenzioso popolo dei lettori ne fruisce avidamente, le biblioteche servono per garantire cultura e lettura, soprattutto in un periodo di difficoltà economica. Ma, al contempo, credo anche, come sindaco, nella necessità di limitare in ogni modo la richiesta di denaro a cittadini già depauperati. Per questo non ho perplessità nell’appoggio a RBC ma ne ho nel chiedere ai miei cittadini di pagare il servizio”.

Riccaboni lancia così l’idea di chiedere direttamente ai cittadini cosa fare per salvare Rbc:

“A tal fine, vorrei coinvolgere i cittadini, e chiedere loro cosa preferiscono, posizionando in biblioteca un questionario anonimo in cui gli utenti possano dire se preferiscono tenere solo il PIB e pagare meno o tenere tutto e pagare di più”.

E invita i sindaci a fare altrettanto e ad esprimere altre idee:

“Al contempo, invitare i colleghi a cercare di percorrere altre vie, che non siano la tassazione, per sopperire (sempre noi, i Comuni, su cui gli effetti collaterali dei tanto pubblicizzati tagli delle spese si scaricano) alle quote mancanti. Ce ne sono molte, alcune con successo già percorse, nel nostro territorio. Sviluppare iniziative di fund raising e condivisione di buone pratiche tra bibliotecari e amministratori e cittadini è una di queste. Migliorare il conto economico un’altra. Allego a tal proposito la lettera che ho inviato ai colleghi. Io voglio mantenere l’eccellenza di RBC per i miei cittadini, ma non voglio che paghino per l’enne-sima volta cittadini e comuni (che sono la stessa cosa), senza aver prima tentato di percorrere ogni altra strada”.

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