Alex Severgnini, sindaco di Capergnanica: si cambi strategia nella lotta al covid 19

Alex Severgnini, sindaco di Capergnanica: si cambi strategia nella lotta al covid 19

E’ ormai dal 17 marzo che sostengo che una delle strategia vincenti nella lotta al virus sia quella di aumentare il numero di tamponi, al fine di individuare ed isolare soggetti positivi a tutela della collettività e della salute pubblica. Ieri ho appreso con piacere che 81 sindaci dell’hinterland milanese hanno scritto alla regione per chiedere nero su bianco di aumentare il campionamento all’interno della popolazione regionale, sopratutto in ambito sanitario.

Solo così si potrà passare dall’indecoroso scaricabarile al quale i cittadini da settimane stanno assistendo inermi, ad azioni concrete a tutela della loro salute e dei loro affetti.

Necessario anche un deciso cambio di rotta da parte di tutti nella comunicazione. Leggo continui post scritti da vari politici riguardanti catastrofiche previsioni basati sul numero di casi positivi, spesso buttati in pasto della collettività senza fornire spiegazioni ne contestualizzando gli stessi.

Non tutti abbiamo una solido bagaglio di conoscenze e competenze per poter interpretare questi numeri. Lasciamo il giusto spazio a esperti e statistici, accettando le loro analisi basate su solide basi scientifiche.

Improvvisarci analisti è oltre che pericoloso anche controproducente, anche se lo si sta facendo in buona fede. Questa cosa rischia solo di saziare gli appetiti degli amanti della cronaca nera e del macabro

Questi dichiarazioni di presunte impennate dei dei hanno solide basi? E’ ovvio che se in un giorno vengono analizzati un numero maggiore di tamponi il numero deelle persone dichiarate positive aumenterà in maniera conseguente. Se per assurdo in un altra giornata non venissero processati tamponi non avremmo nuovi casi dichiarati ma ciò non vorrebbe dire che la diffusione si è arrestata.
La diffusione quotidiana di questi dati contribuisce solo ad alimentare psicosi e paura.

Paura che attanaglia sopratutto le anche tra le fasce più indifese della popolazione come anziani e ancor peggio alunni rimasti senza il punto di riferimento fisico dei presidi scolastici. Prima di divulgare certe informazioni pensiamo a bambini e adolescenti che quotidianamente vivono un’insana ansia temendo l’eventuale perdita dei propri nonni o di un loro caro.

Contribuiamo tutti ad arrestare la macchina della paura, utile solo a qualcuno per vendere qualche copia di giornale in più o per ottenere i tanto agognati like sulle varie piattaforme social.

Ora serve un deciso cambio di rotta nella strategia regionale e nelle modalità di comunicazione al fine di rassicurare i cittadini ormai portati all’esasperazione. Impegniamo qualche minuto del nostro tempo anche per rassicurare e trasmettere sensazioni positive, oltre a noi ne gioverà anche chi ci sta intorno.

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