Brava Cristina Piacentini… In giro troppe menti chiuse e troppa ignoranza…

Brava Cristina Piacentini… In giro troppe menti chiuse e troppa ignoranza…

Faccio seguito a un post che avevo pubblicato il 6 giugno u.s. per un episodio di discriminazione da me subito in un supermercato il giorno precedente. Non avevo indicato il nome del supermercato, anche se mi era stato chiesto, perché non intendevo estendere la poca sensibilità mostrata da qualcuna tra le commesse a tutto il personale. Mi sono riservata di aspettare la risposta alla mia mail. Anzi per la precisione nella nottata tra giovedì 5 giugno, giorno del fatto, e venerdì 6 ho scritto prima un messaggio alla pagina Facebook del supermercato e poi anche una mail all’ufficio clienti, che riuscii a recuperare in internet. La mattina avevo la risposta al messaggio inoltrato tramite Facebook in cui mi si diceva che avrebbero girato la mia segnalazione all’ufficio clienti e che in qualche giorno sarei stata contattata. Quindi all’ufficio clienti sono pervenute ben 2 segnalazioni da me effettuate ma ad oggi nessun riscontro ed è passata una settimana.
Ritengo che si dovrebbe essere solleciti nel dar corso a risposta nel caso venga evidenziata una discriminazione. Ricordo che la legge 67/2006 tutela le persone con disabilità da episodi di discriminazione diretta o indiretta che siano.
A questo punto mi sento di dire che il fatto increscioso è successo all’ Esselunga di Pantigliate.
Nell’articolo apparso sul Giorno e di cui ringrazio il giornalista per la sensibilità e attenzione riservatami, al momento non appare il nome del supermercato e trattandosi di Crema si potrebbe essere indotti a ritenere che sia un supermercato presente localmente.
Invece mi sono recata sino a Pantigliate, dove non sono abitualmente frequentatrice, perché mi avvalgo a volte e praticamente per tutto il periodo del lockdown del servizio online di Esselunga, in verità molto comodo. Avevo pertanto accumulato dei punti per ritirare un premio e come punto di ritiro avevo indicato Pantigliate ritenendo fosse la località più vicina a Crema.
Questa segnalazione, che non ritengo lasciar cadere, è volta soprattutto perché la direzione insista affinché i loro dipendenti, che hanno contatto con il pubblico, abbiano la giusta sensibilità per non ledere la dignità delle persone.
Tra l’altro l’episodio mi fa pensare a una doppia discriminazione: a me, quanto disabile, al mio figlioccio, quanto nero … perché la commessa alla chiusura dello scontrino, tra l’altro d’importo significativo ( anche se ovviamente il rispetto va a tutti indipendentemente da quanto spendano), si è rivolta a mio marito invitandolo una prossima volta ad andarci da solo… ma perché proprio a mio marito? Forse del gruppetto era l’unico da salvare? O forse sarà stato un caso? Chissà!!!
Fatto sta che io mi sono sentita umiliata, relegata a stare in casa in secondo piano e ciò non deve ripetersi.
Sono un’attivista nel campo dei diritti e non solo quelli delle persone con disabilità, che naturalmente occupano nella mia lista un posto prioritario, ma perché la società non sarà mai veramente democratica finché le barriere non cadranno e di barriere mentali/culturali ce ne sono ancora troppe!

Cristina Piacentini, via social e via quotidiano Il Giorno con Pier Ruggeri

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