Caritas, avviata l’attività di accoglienza dei profughi ucraini

Caritas, avviata l’attività di accoglienza dei profughi ucraini

Caritas Crema ha avviato l’attività di accoglienza di profughi ucraini – in prevalenza mamme o nonne con bambini – che sono ospitati all’interno di un progetto compartecipato dai Comuni cremaschi della diocesi.

Tre i luoghi di prima accoglienza approntati, per complessivi 70 posti, nei quali vengono avviate le pratiche legate al permesso di soggiorno e agli adempimenti sanitari. Attualmente sono ospitati 20 nuclei familiari, per un totale di 63 persone, di cui una trentina di minori e 7 ancora in età prescolare.

“Dopo un paio di settimane di ambientamento – spiega il direttore della Caritas diocesana, Claudio Dagheti – in base alla composizione di ciascun nucleo, viene proposta la sistemazione in un appartamento di seconda accoglienza, rispondente alle specifiche esigenze.”

“Non basta però la sola messa a disposizione di abitazioni – puntualizza – ma è necessario che le persone siano inserite all’interno di comunità parrocchiali e civili che abbiano scelto consapevolmente di accogliere questi nuclei. Perché la casa non è il punto di arrivo del percorso, bensì la partenza di un cammino, che deve portare all’integrazione dei profughi all’interno della comunità stessa.”

“Serve quindi che attorno a ogni abitazione – aggiunge – ci sia un gruppo di volontari, che sostengano il nucleo nel prendere dimestichezza con il contesto, ovvero dove trovare i vari servizi, generi di negozio, la farmacia…,  ma anche invitarli a frequentare le attività della comunità.”

Al momento sono già state attivate delle seconde accoglienze a Pianengo, nell’ex casa del curato, dove sono ospitate due famiglie consanguinee di cui quattro adulti e due minori; a Ombriano, nell’appartamento che un privato ha messo a disposizione della parrocchia, in cui sono state allocate due mamme con tre figli; mentre una famiglia con mamma, papà e due figli è a San Bernardino, presso la Residenza Rosetta. Questi si vanno ad aggiungere a un’altra decina di nuclei, che hanno trovato sistemazioni di seconda accoglienza approntate autonomamente, grazie alla collaborazione tra parrocchie e Comuni, a Offanengo, Sergnano, Pianengo, Bagnolo, Casaletto Ceredano e Izano.

“Accanto – evidenzia Dagheti – c’è anche il fenomeno di ucraini ospitati da parenti connazionali. Stiamo ascoltando e accompagnando 122 nuclei familiari, per un totale di 310 persone, di cui 161 minori e 149 adulti, dei quali non abbiamo in carico l’alloggio, ma ne curiamo l’iter per ottenere il permesso di soggiorno e degli adempimenti sanitari; oltre, soprattutto, a dare un supporto al nucleo ospitante per le integrazioni al reddito.”

Molti resteranno all’interno di queste famiglie, ma ce ne sono che, a quel che risulta, stanno chiedendo di essere accolti nel prime accoglienze in quanto la convivenza prolungata risulta faticosa.

“A oggi – riferisce – per fronteggiare questa emergenza stiamo attingendo alle risorse dell’apposita raccolta effettuata come diocesi (conto corrente Iban IT52N0844156840000000022470, indicando la causale ‘Emergenza Ucraina’), arrivato a quota 50 mila euro circa; oltre che alla generosità di tanti privati, che mettono a disposizione abitazioni vuote e talvolta si fanno carico anche delle utenze.”

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