Cremonese contro l’Ascoli fuori la grinta perché avanti così rischi grosso
No Cremonese così non va che il deludente pareggio casalingo dinanzi al Padova fanalino di coda ecco è scaduto in una sconfitta, l’ennesima, in trasferta lo scorso weekend in casa del tosto, ma certamente non irresistibile, Cosenza. E senza grinta non si va da nessuna parte, anzi si rischia grosso. E dall’esterno il gruppo appare tutt’altro che unito, mah.
Ad onor del vero, forse in terra calabra, cambiando modulo, cioè passando dal 4-4-2 minimalincisivo, ad un 4-3-3 sulla carta (e solo su quella ahinoi) più arioso beh ci ha messo del suo mister Rastelli, colui il quale in sala stampa a bocce ferme ha ammesso che la squadra, inguardabile e nervosa, sul rettangolo verde non ha fatto ciò che avevano provato negli allenamenti. Ergo i calciatori non seguono più il trainer? Lo scopriremo sabato allo Zini (dove la Curva giustamente potrebbe manifestare il suo disappunto protestando?) allorquando è annunciato in arrivo l’Ascoli.
E il portiere Ravaglia (l’unico a salvarsi nel brutto tonfo casalingo) e soci, dinanzi ai marchigiani un tempo cari all’indimenticabile presidentissimo Rozzi, quantomeno farebbero meglio a gettare il cuore oltre l’ostacolo. A proposito, sin qui alcune scelte operate in fase di calciomercato (estivo e invernale) non hanno convinto. Pure il direttore sportivo Rinaudo quindi, insieme al mister si gioca tanto. Se non tutto.
Stefano Mauri