Eleonora Filipponi, la Mezzosoprano dall’animo Rock che quando canta accende il cuore

Eleonora Filipponi, la Mezzosoprano dall’animo Rock che quando canta accende il cuore

Mezzosoprano, musicista, ragazza innamorata della vita e dell’arte sotto tutte le sue forme: Eleonora Filipponi, laureata in Lingue e Letterature Straniere, sì è, decisamente una giovane Eccellenza Cremasca da esportazione.

Quando ti sei appassionata al cosiddetto Bel Canto?

Praticamente sono nata … cantando, innamorata della musica, ma l’avvicinamento alla Lirica è arrivato col tempo, mentre studiavo pianoforte e quando una mia insegnante di canto, mi convinse di provarci poiché avevo la voce adatta. Dopo l’università mi sono gettata anima e corpo alla Lirica.

Che ci fai in Germania?

Mi trovo da qualche mese a Ulma, la città di Albert Einstein, sotto contratto col locale teatro, per realizzare tre opere. Una è pronta, senza la pandemia sarebbe già stata rappresentata. Tra qualche giorno rientrerò in Italia, dove proseguirò gli studi musicali, per rientrare più avanti in Germania a ultimare gli altri due lavori.

E come sei finita a Ulma?

Notata da un agente, poiché non bisogna stare fermi, ma muoversi e promuoversi, dopo che avevo postato un mio video su Facebook.

Ti trovi bene in terra tedesca?

Sì, ma mi manca la cucina italiana. Rimedierò appena sarò rientrata, ho già detto alla mamma di preparami Tortelli Cremaschi e lasagne. Fortunatamente conoscevo la lingua: tale aspetto mi ha agevolato, ma all’inizio, abituata a vivere in mezzo al casino, a colleghi studenti, beh ho faticato un pochino a immergermi nella nuova realtà, sola soletta nel mio appartamento.

Il maledetto Coronavirus ha colpito duro pure in Germania?

A Ulma tutto si è complicato lo scorso novembre, adesso la situazione sta lentamente migliorando e iniziano ad aprire i primi bar e ristoranti per l’asporto.  

Il tuo sogno nel cassetto?

Esibirmi all’Arena di Verona, imparare a suonare il violoncello e, quando sarà il momento riuscire comunque, senza rinunciare al lavoro, a costruirmi una famiglia.

Ho la fortuna di avere due genitori meravigliosi, presenti, vicini e mai pressanti, grazie ai quali ho imparato ad apprezzare i veri valori familiari.

L’opera lirica richiede una preparazione fisica ad hoc, vero?
Mi aiuto, senza esagerare, con lo Yoga e Pilates, ma non sono una maniaca dell’esercizio fisico. Sto attenta, quanto basta all’alimentazione, ed è inevitabile, sul palcoscenico, oltre alle doti canore e alla bravura serve presenza.

Posso farti una domanda indiscreta?

Prego…

Hai seguito il Festival di Sanremo?

(Risata) Non bisogna inquadrare la lirica esclusivamente come arte elitaria o di nicchia. Io adoro tutta la musica e appartengo, con mio fratello, al gruppo degli Scrafige: cantiamo e ci esibiamo a cappella, senza musica e il repertorio è vasto, musica pop compresa. Tengo particolarmente a questo progetto, mi consente di sfogarmi, di uscire dalla quotidianità. E non ho smesso di cantare nei cori.

Dunque il Festival?

Certo che l’ho visto e sono felice si siano imposti i Maneskin col Rock. L’Ariston vuoto ha messo tristezza, ma in un certo senso ha fatto capire  a tutti come sia limitante, per noi, esibirci senza un pubblico. Le platee pene di gente danno energia. Da milanista inoltre ho apprezzato Ibra con Amadeus al Festival.

Canteresti a Sanremo?

Perché no, adoro l’arte… tutta e apprezzo viverla, talvolta, immersa… con leggerezza. Insomma non sono una lirica bacchettona.

I tuoi cantanti preferiti?

Elvis Presley, i Beatles, Lucio Dalla…

E chi ti piace nel tuo universo musicale?

La Callas e Pavarotti hanno fatto parecchio per il nostro mondo. Ho modelli della vecchia scuola, tipo, per fare un nome Giulietta Simionato.

Lo vedresti di buon occhio un Talent Show musicale dedicato alla lirica?

Mah non so se gioverebbe è un genere poco vendibile. Ad alcune passate edizioni di Amici tuttavia sono stati inseriti protagonisti del Bel Canto.

stefano mauri

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