Buon giorno, Ministro Salvini,
lei si è rivolto tramite la stampa ai cittadini della nostra Provincia e a noi amministratori locali, e nello stesso modo voglio provare a risponderle.
Parto proprio dalle novità del “decreto Sicurezza” che lei vorrebbe descriverci, riferendosi al nostro Territorio. Esordisce intestandosi il “merito” della riduzione dei flussi migratori e dell’avere “stroncato” il business di chi lucra sugli stessi. A parte il fatto che dimentica di avere stroncato anche tante speranze, sicuramente non parla di noi e delle nostre esperienze territoriali, dove, salvo rarissime eccezioni, realtà del terzo settore, del volontariato e della cooperazione sociale si sono prodigate per attivare formule di accoglienza non solo umane, ma intelligenti e misurate. Penso alla trentina di giovani richiedenti asilo che da qualche estate per tre mesi garantisce un servizio di custodia delle biciclette fuori dalla piscina di Crema e di supporto alla guardiania e alla logistica all’interno, alcuni dei quali prenderanno il brevetto da assistenti bagnanti, avendo mostrato particolari attitudini per queste attività. Un piccolo esempio, diffuso in tanti luoghi della nostra Provincia, di interazione con le nostre comunità, nonostante una legislazione inadeguata e manchevole, che in realtà frapponendo una serie di filtri ed impedimenti burocratici spesso ostacola reali ed efficaci percorsi di integrazione sociale dei giovani richiedenti asilo. Non so a quale “rischio tendopoli” lei alluda, signor Ministro, non so a quali “flussi incontrollati” lei si riferisca, posso dirle che nella nostra città abbiamo contato annualmente una presenza media di 150 richiedenti asilo ospitati, in pratica l’equivalente di tre pullman di persone in un gruppo di quasi 35mila abitanti, se questa è un’invasione, lo dico con massimo rispetto, credo abbiamo un qualche irrisolto problema dimensionale, ma soprattutto qualche attitudine all’iperbole che, purtroppo, fa solo pubblicità alla brutte cause. Annebbiare le antenne dei cittadini non è un’azione politica che mi sentirei di definire onesta, di sicuro non è un modo di agire che ci accomuna.
Potremo assumere nuovi agenti di polizia locale. Bella notizia, certo, in verità lei dovrebbe sapere che il vero problema di noi Comuni è che ci contendiamo i vigili in servizio, perché nella Pubblica Amministrazione da anni si può arrivare al concorso pubblico solo dopo avere esperto faticose e spesso infruttuose procedure di mobilità fra enti. Ci spieghi lei come possiamo rendere i nostri Comuni più moderni, più vicini ai cittadini, più efficienti, se nei fatti, da anni, non riusciamo a far entrare nessun giovane laureato nei nostri uffici, se non mediante quelle notevoli esperienze del servizio civile volontario, che ci fanno toccare con mano quali potenzialità abbiano i nostri giovani e quali trasformazioni radicali potremmo garantire, se anche solo una minima parte dei loro talenti potesse applicarsi ai nostri servizi.
Però lei ci racconta che ora potremo allontanare facinorosi e spacciatori dai locali. Forse pensa che prima fossimo avvolti nei fumi pesanti pure noi, ma da questo si comprende che lei possiede una scarsa esperienza amministrativa locale. Magari non le interesserà, ma dovrebbero spiegarle che la competenza, negli enti locali, è quella che fa la differenza, anche nella qualità della vita dei cittadini. Le Forze dell’ordine da noi lavorano in strettissima collaborazione e sinergia, Prefettura e Questura sono presenti e coordinano azioni interforze, anche a livello periferico esistono ottime sinergie e questa che lei descrive come una novità è, né più né meno, la realtà da queste parti. Il tema, semmai è cosa succede dopo, cioè quando spacciatori e facinorosi vengono “fermati”. È a questo, semmai, che lei ed i suoi colleghi dovreste pensare, perché se il lavoro dei nostri operatori della sicurezza viene vanificato appena dopo il fermo questo non fa che incrementare l’indole antisociale di chi delinque e lo scoramento delle persone perbene.
Le nuove assunzioni nelle Forze dell’ordine e nei Vigili del Fuoco in ogni caso ci confortano, del resto lei fa il Ministro dell’Interno, non le sarà certo ignoto che proprio qui nella nostra provincia, cui lei si rivolge, c’è il primo progetto, pilota a livello nazionale, in cui una quarantina di Comuni, associati fra loro, finanziano, coi denari dei concittadini, un progetto che ha reso operativi 62 varchi elettronici territoriali, connesso con le vostre banche dati ministeriali, cui Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri sono collegati, anche per intercettare auto rubate e coinvolte in altre azioni criminose. Egualmente saprà che nel Cremasco il nuovo distaccamento dei VVFF sarà presto una realtà, certamente con risorse ministeriali delle quali siamo assolutamente grati, ma con il Comune di Crema e la società operativa dei Comuni Cremaschi che faranno da progettista, stazione appaltante e direttore lavori. Voglio sperare sia a conoscenza di questi fatti, che le dimostrano quanto qui noi non “dormiamo all’umido” né aspettiamo “la manna dal cielo” in fatto di sicurezza dei nostri concittadini. Lei sta parlando a gente che è abituata, come diciamo noi, “a far su le maniche” e dare risposte concrete, non creda di avere solo lei l’esclusiva sulla sicurezza o sulla concretezza, la cultura del lavoro qui è di casa, quella delle chiacchiere meno.
Appunto, la sicurezza, signor Ministro. Nella sua missiva mi pare di leggerne una accezione riduttiva, a senso unico, che lascia intuire una propensione, diciamo così, poliziesca, che tralascia completamente altri aspetti importanti di quella che noi definiamo protezione sociale, attenzione agli esseri umani. Non vedo riferimenti ai treni, al viaggiare sicuri, ad esempio, e se parla ai cittadini della nostra provincia non può non ricordare la tragedia di Pioltello. Ebbene, essa ha riguardato un treno della linea Cremona – Milano via Treviglio. In questa tratta si viaggia su materiale rotabile scartato da tutte le altre linee, che si guasta un giorno sì e l’altro pure. Al gelo d’inverno e al torrido d’estate, stipati come sardine quando sopprimono un treno e viene sostituito con una littorina mono-carrozza diesel. Soppressioni e ritardi sono quotidiani, i viaggiatori, che usano il treno non per andare a Milano a fare shopping o turismo, sono esasperati, perché perdono ore ed ore di vita ogni settimana. Ecco, Signor Ministro, posi lo sguardo anche su questo tema, non ragioni solo per sottrazioni e per accenti muscolari, perché l’esasperazione delle persone qui si tocca con mano e noi amministratori ci sentiamo realmente impotenti. Altro che invasioni!
Leggo anche che vuole aumentare la detraibilità dell’Imu sui capannoni. C’è una manovra più semplice: abbassi dall’aliquota Imu la quota di competenza dello Stato; sui capannoni meglio diminuire una tassa che renderla detraibile, se si vuole semplificare davvero. Sappia che per noi Comuni è mortificante dovere spiegare ogni volta che gli introiti di quella aliquota del 9,6 per mille, circa tre quarti vanno esclusivamente allo Stato, anche se gli esattori siamo noi. Non ci facciamo una bella figura, noi.
Avrei molte altre cose da dirle, signor Ministro, ma ci saranno altre occasioni. Il suo tempo è prezioso ma anche il mio, modesto sindaco di provincia, non è infinito, come immaginerà noi primi cittadini siamo in trincea, ogni santo giorno, per rispondere alle esigenze concrete della nostra gente; dalle parole ai fatti noi siamo passati da tempo, anche questo, come tutto il resto, spero le sia noto.
Alla prossima, signor Ministro.
Stefania Bonaldi
Sindaco di Crema