Firma autorevole, eclettica, propositiva e frizzante della critica gastronomica italiana, Roberta Schira (foto Monica Silva) è tornata in libreria con la sua ultima fatica letteraria, edita da Vallardi. E … grazie appunto a questo libro intitolato La gioia del riordino in cucina, ecco, la Schira si appresta a … registrare l’ennesimo botto, un successo letterario destinato a far discutere, parlare e, udite, udite, sì ad aprire scenari.

Con l’impegnatissima Roberta, reduce tra le altre cose dalla kermesse cremasca riuscitissima, per la cronaca, Imondicarta, abbiamo scambiato quattro chiacchiere al telefono. L’intervista è stata ospitata anche dal settimanale MondoPadano e in parte dal portale ViviCrema. E … mercoledì 9 novembre, alle ore 18.30, presso il Mondadori Bookstore di piazza Duomo, presentazione ufficiale del volume a Milano alla presenza del fisico Alessandro Garofalo.  

Parli quindi di un luogo, vale a dire la cucina, nella tua ultima pubblicazione, finora rimasto nascosto in altri libri e occasioni di discussione …

In tanti ringraziano Marie Kondo e il suo boom editoriale ottenuto con Il magico potere del riordino: anche a me tale libro ha cambiato, in un certo senso, la vita, ma mi sono però accorta che nel suo scritto mancava quasi completamente uno spazio, cioè la cucina, stanza in cui esprimo la mia passione per tutto ciò che ruota intorno al cibo. Sono dunque partita dal cuore della casa poiché, il disordine in cucina è la spia e il veicolo di piccoli disagi e malesseri diffusi, senza dimenticare i pericolosissimi disordini alimentari.

La gioia del riordino in cucina, in un certo senso è anche un viaggio introspettivo?

Riordinare in cucina è un passo profondo, incisivo verso l’evoluzione personale e un diciamo miglioramento del rapporto tra cibo e abitanti della cucina. Ergo riordinare in e la cucina, sovente, significa mettere fine a disturbi alimentari di ogni tipo, chiudere col passato e capire da che parte ci piace di più stare: se seduti a tavola aspettando il cibo o dall’altra parte a lavorare tra pentole e fornelli.

Scrivere e parlare di cucina, mentre ormai si parla prevalentemente di cuochi, beh paradossalmente non è anche un ritorno, minimale e intimistico, alla realtà e al vero senso delle cose?

Recentemente ho avuto l’onore e il piacere di cenare col grande cuoco Alain Ducasse il quale ama ricordare che non esiste cuoco senza ingredienti. E partendo, iniziando da questo fondamentale concetto sì scrivere di cucina sta anche a significare una ricerca volta a riscoprire l’essenziale tornado a rivivere, con una visione tipicamente mediterranea, le nostre cucine, luoghi emotivi, emozionali e intimi per eccellenza dove le emozioni sono ovunque. E badate bene che riscoprire e rivalutare le emozioni è cosa che dovremmo fare tutti.

Del resto dai consigli pratici nel tuo libro su come iniziare a ripensare la cucina…

Sì leggendo La gioia del riordino in cucina escono preziosi suggerimenti e, tra le altre cose, soprattutto per evitare sprechi di cibo, ribadisco la cosiddetta “Regola del due”.

Che significa?

Mai tenere in dispensa più di due confezioni per ogni prodotto.

Decisamente la cucina è il luogo per eccellenza dell’anima. In tal senso Roberta Schira ha pienamente ragione e … leggere, col cuore acceso, il suo libro può diventare la soluzione, la modalità mediterranea per ritrovare l’essenziale riscoprendo, contemporaneamente, la gioia di godere delle piccole e vere cose che contano realmente. Farà discutere e saprà illuminare La gioia del riordino in cucina, 

“manuale” da leggere e rileggere che, presto, potrebbe sbarcare, opportunamente tradotto, in Spagna e Olanda.

Stefano Mauri

 

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