La mia vita sopra la moschea di via Mazzini, il racconto della “vicina di casa”

La mia vita sopra la moschea di via Mazzini, il racconto della “vicina di casa”

Abbiamo raccolto una testimonianza sulla presenza del centro culturale islamico di via Mazzini. Dove si è detto che per anni non è mai successo nulla, in realtà Sussurrandom ha ricordato una vicenda del 1998 con i servizi segreti a fare una perquisizione.

Ma come si viveva nella realtà quotidiana? Ce lo racconta A.S cremasca di origini sudamericane che per lungo tempo ha vissuto in via Mazzini.

“Ho vissuto per 15 anni sopra la moschea di via Mazzini, anche se era definita centro culturale islamico. In alcuni momenti dell’anno non potevo entrare in casa ed era difficile accedere al cortile perché c’era la preghiera”.

Come si svolgeva la preghiera?

“Alle 5 del mattino iniziavano a pregare, la domenica era la giornata dedicata alle donne e ai bambini. Soprattutto la domenica facevano dottrina ai bambini che ripetevano incessantemente le cose che venivano dette loro, ma ridevano anche molto, si divertivano. Ma l’appartamento era davvero molto piccolo”.

Come si comportavano gli islamici presenti?

“Io sono una persona educata e mi trovavo quotidianamente gente a cui dicevo buongiorno e buonasera e nessuno mi rispondeva. C’era anche molta gente che dormiva li. Mi guardavano male se uscivo di casa un po’ svestiva. C’era spesso un gran via vai, anche di notte. Avevo la camera proprio sopra la stanza dove pregavano e ogni mattina alle cinque… beh era ora di sveglia anche per me”.

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