Franco Pilenga, deus ex machina del comitato promotore della (splendida invenzione la sua) Maratonina (quindi a pieni diritto è Mister Maratonina, ndr), presidente della Commissione Sport e membro dello staff organizzatore di Crema Città Europea per lo Sport 2016, interpellato a proposito, con pragmatismo e sincerità ha così motivato la scelta di aprire il San Domenico, per il Gala dello scorso 26 gennaio: <Allora spostare la serata dal teatro al PalaBertoni avrebbe comportato una spesa davvero notevole. Ci siamo confrontati poi più volte sul fatto di spedire inviti o meno. Alla fine, in assoluta buona fede, per evitare il rischio di non riuscire a riempire il San Domenico, la scelta di sollecitare sportivi, scuole e soggetti mirati ha prevalso. Tutto qui>.

Per la cronaca Pilenga è in un certo senso il braccio destro (lo fa volontariamente come tutti gli altri Pilenga Boys) del dottor Walter Della Frera in quest’avventura che vedrà lo sport protagonista per tutto il 2016. Lo stesso consigliere delegato allo sport (lo ribadiamo da una vita, per l’impegno che ci mette merita di diventare assessore), prima di cedere la parola a Beppe Severgnini, umilmente si è scusato per eventuali errori commessi: per questo merita un applauso. Il pensiero a monte di Pilenga, di Walter Della Frera e dello staff che li affianca per carità va rispettato e a tratti ha un senso logico, ma il bellissimo show dell’altra sera meritava (perché per esempio sono stati allertati alcuni sindaci del Cremasco a presenziare?) un libero ingresso: Crema avrebbe risposto presente, magari solo per applaudire dal vivo Beppe Severgnini l’Internazionalpopolare. E … un’inaugurazione allargata alle associazioni sportive si sarebbe potuta fare in un secondo momento, magari al Voltini, in piazza Garibaldi o in una palestra con una cerimonia sobria, molto pop, per niente radical e rigorosamente open. No? Archiviato questo pensiero, a Pilenga, Della Frera, Sergio Pariscenti e soci va un plauso sincero.

 

Stefano Mauri

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