Le celebrazioni del cinquecentesco palazzo comunale di Crema

Le celebrazioni del cinquecentesco palazzo comunale di Crema

Nella splendida cornice della chiesa dedicata a S. Antonio Abate (di Vienne), ubicata a metà della via XX Settembre, la più antica della città in quanto risalente al 1095, nel pomeriggio di domenica 12 maggio scorso, l’associazione culturale UniversoCrema ha dato vita al secondo incontro di avvicinamento, preparatorio alle celebrazioni dei 500 anni dalla edificazione del nuovo palazzo comunale, la cui progettazione del cantiere viene idealmente fatta coincidere con la data del 9 luglio 1524.
E’ in quel giorno che le fonti storiografiche attribuiscono al podestà veneto Giovanni Moro la paternalità della missiva con cui il Doge della Repubblica di Venezia viene informato circa la decisione intrapresa dal Consiglio Generale della civitas cremasca di avviare i lavori per l’abbattimento del vetusto palazzo edificato nel 1199 e la costruzione del nuovo edificio con la posa della prima pietra il 20 aprile 1525.
L’evento, introdotto dal ricercatore Luigi Dossena con una serie di pillole storiografiche, narranti alcuni momenti salienti della storia del nostro territorio cremasco, è iniziato verso le ore 17:00.
Ad inaugurarne lo sviluppo, ci ha pensato la voce riflessiva del rettore Don Luciano Valerani che, nel ringraziare il folto ed attento pubblico, ha tratteggiato i pregi e le caratteristiche del tempio affidato alle sue amorevoli cure per poi introdurre l’intervento del Vicario Generale della diocesi di Crema Don Attilio Premoli. Quest’ultimo ha ricordato la figura di Don Angelo Aschedamini, già curato di Offanengo e Vidolasco negli anni antecedenti la II guerra mondiale: egli fu sacerdote sensibile pastore di anime ma pure, da autodidatta, poeta ed appassionato ricercatore e studioso di reperti archeologici, di cui ha descritto e documentato il rinvenimento nel nostro territorio. La collezione di “predocch” recuperati e catalogati negli anni da Don Angelo Aschedamini, insieme ai suoi ragazzi (Don Attilio Premoli è il ragazzetto a suo fianco nella foto) è ancor oggi conservata presso il Museo di Crema ed ha contribuito a suscitare interesse, dibattito e ricerca attorno al tema della ricostruzione di importanti pezzi di storia locale.

La prolusione in memoria di Don Angelo Aschedamini si è conclusa con la consegna al Vicario Generale di un dipinto donato dall’associazione UniversoCrema che ritrae la costruzione del Duomo di Crema attorno all’anno 1284.
Da qui, l’architetto Massimiliano Aschedamini ha brevemente riportato alcuni aneddoti riguardanti il processo di edificazione del cinquecentesco palazzo comunale di Crema, seguito a ruota dall’architetto Enzo Bettinelli che ha inquadrato invece il tema della piazza del Duomo quale esempio di sintesi stilistica del primo Rinascimento Lombardo e pietra angolare della produzione architettonica dell’epoca in quanto figlia degli influssi culturali provenienti da analoghe opere già viste a Vigevano, Milano e Venezia.

Poiché nell’ambito delle celebrazioni previste per la costruzione del nuovo Palazzo Comunale verrà ritagliato uno spazio-evento da assegnare alla prima edizione del torneo di Calcio Medievale in città, riprendendo alcune fonti storiografiche che hanno testimoniato l’esistenza e la pratica tra i Cremaschi di partite di pallone effettivamente avvenuti dinanzi al sagrato del Duomo ancor prima del 1781 (cfr. Storia di Crema a cura di Francesco Sforza Benvenuti), il presidente della US Standard Asd Paolo Michelini ha fornito alcune note organizzative. L’agone vedrà la partecipazione di quattro società calcistiche in rappresentanza di altrettanti oratori parrocchiali a trasposizione plastica delle quattro porte principali di accesso alla città cinta dalle mura venete. Assisteremo al suggestivo quadrangolare con incontri in costume che vedranno affrontarsi due squadre per volta, composte da non più di tre “giuocatori” per parte, a partire dal prossimo settembre. Se pensiamo che la prima partita di calcio di cui si abbia documento in Italia risale al 17 febbraio 1530, quando a Firenze, alla presenza di 54 nobili, un manipolo di soldati appartenenti alle truppe provenienti dal Nord dell’Europa e transitate da Milano e dalla Lombardia, si erano aqquartierate nei pressi della città dei Medici per metterla a ferro e fuoco, è ricordata come “la partita dell’assedio”, possiamo anche fantasticare che prima di accamparsi sulle rive dell’Arno, quei prestanti “gioucatori in armi” avessero appreso alcuni segreti su dribbling e tiri dal dischetto transitando dalle parti nostrane dell’Insula Fulcheria!

A concludere l’incontro ci ha pensato l’esperto Sebastiano Guerini che ha riproposto alcuni passaggi di un manoscritto redatto dal compianto Mons. Angelo Zavaglio in cui lo storico cremasco narra il periodo in cui S.Ambrogio, prima della sua consacrazione episcopale a Milano, da governatore della Lombardia trascorre un periodo a Crema. Da qui l’edificazione delle chiese dedicate a S. Ambrogio nel Cremasco ed in particolare l’altare presente in Cattedrale e le immagini scolpite ed affrescate presenti sul portale della facciata del Duomo di Crema.
Ad intercalare gli interventi è intervenuto il maestro Claudio De Micheli, accompagnato dalla cantante soprano Daniela Zilioli che hanno deliziato gli astanti con musiche e strumenti medievali.
La terza e prossima tappa è prevista per sabato 18 maggio presso la ex Chiesa di Santo Spirito e S. Maria Maddalena, ora auditorium Francesco Cavalli di Piazza Trento e Trieste a cui seguirà la domenica 19 maggio la rivisitazione storica della singolare figura di San Pantaleone, patrono della città.

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