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Si legge sul sito: amarotress.itche in un tempo lontano e leggendario, il fiume Adda era infestato da un possente drago dall’alito pestilenziale che terrorizzava i paesi circostanti, divorando persone e ribaltando le imbarcazioni che solcavano il fiume. Un giorno primaverile di festa, una giovane si trovava sulle rive intenta a raccogliere un mazzetto di fiori di tarassaco e sambuco. Non si rese conto che alle sue spalle si stava avvicinando l’arcigno drago con le fauci spalancate, pronto a divorarla. All’improvviso sentito un rumore, la giovane si voltò e, trovandosi di fronte il muso viscido dell’orrenda bestia e non avendo altra arma per difendersi, scagliò i fiori di tarassaco e sambuco nelle fauci spalancate del drago.
Non appena la lingua del mostro toccò il fiori, emise un ruggito di dolore e si dileguò rapidamente, creando una serie di anse lungo il letto dell’Adda. Da quel giorno, si narra, la gente che abitava lungo le rive del fiume creò un infuso a base di tarassaco e sambuco, così da tenere lontano il temibile drago. Nacque così Tress L’Amaro dell’Adda di Trezzo d’Adda.

Ebbene, poteva un amaro, così mistico, leggendario, praticamente a Km 0 (è nato a Trezzo) mancare al RistoGastroPub di Territorio, Tarantasio Stube di Crespiatica? Appassionatamente no, così patron Graziano Pavesi l’ha subito portato a casa.

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