Maratonina, Bike & Run sport che fa e non chiede, sono la Bellezza da Oscar del Made in Crema. E Chapeau a Clementine

Maratonina, Bike & Run sport che fa e non chiede, sono la Bellezza da Oscar del Made in Crema. E Chapeau a Clementine

Partiamo da lontano, da una storia un pochino diversa da quello che sarà poi il succo da bere, ehm… argomentare. Allora, pur avendo idee politiche totalmente diverse da quelle dal Sottosegretario di Stato al Governo Giancarlo Giorgetti, ecco, l’economista – leghista (e ultrà laico del Varese Calcio) fa davvero bene a ripensare alcune cosette nell’ambito della politica sportiva: pur eccellenti, Sport e Coni, beh vanno un pochino ammodernati e, soprattutto, certi meccanismi di finanziamento, beh quantomeno vanno rivisti. Ciò detto, dato a Giorgetti ciò che è di Giancarlo, pur restando in ambito sportivo cambiamo discorso, torniamo all’argomento della settimana e contestualizziamoci a Crema, capitale fu felice del Granducato del Tortello, ove, udite, udite … senza chiedere e “spinti” essenzialmente dalla voglia di Fare, Elena Ginelli, Franco Pilenga e la loro “Bike & Run” (non ce ne vogliano gli altri, ma la “Maratonina” è l’evento sportivo dell’Anno Cremasco e come tale va celebrato assai), supportati da generosi volontari (Anna, Roberta, Angela, Ramon e … tanti, tantissimi altri) da anni, alla seconda o terza domenica di novembre (le date dipendano dalle istituzioni sportive nazionali, enti, federazioni che… dai farebbero bene a considerare con denso pathos gli appuntamenti di provincia straordinari tipo la “Mezza Cremasca”, no?) portano nel Cremasco quasi 3000 persone provenienti di fatto da tutto il mondo. E la “Maratonina” agonistica e la non competitiva “Marianten”, senza dimenticare la neonata corsa dei piccoli alla pista di atletica leggera (impianto che deve essere aperto a tutti sul serio, no?), insieme alla valenza prevalentemente sportiva (lo sport è palestra di vita), mai come nella fattispecie, coinvolgendo molta gente (e si potrebbe fare e dare di più) elevano, innalzano il bello, la stessa Bellezza da Oscar decantata da Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, del Made in Crema in Italia, in Europa e nel Mondo.
Bene ha fatto quindi anni fa, Rosa Massari Parati, Signora del Giornalismo Nostrano a premiare, la “Bike & Run”, lo “Sport del Tortello” e Crema Città Europea per lo Sport che fu (aldilà dei meccanismi di assegnazione rimane una bella, straordinaria esperienza) quali “Cremaschi dell’Anno 2016”. Applausi alla Parati e Chapeau a Franco (potrebbe tranquillamente fare, un giorno, l’assessore allo sport), Elena, ai loro collaboratori e a tutti i partecipanti alla “Maratonina” e alla “Marianten”… che badate, bene, se da un lato è vero che giustamente siamo portati a celebrare chi vince, d’altro canto senza il ritmo (più che forza nella marcia servono resistenza e ritmo), il cuore, la voglia, la passione di chi, lavora alla “Maratonina Città di Crema”, non ci sarebbe nulla. E piazza Garibaldi, per una volta all’anno, sì non diventerebbe il centro sportivo del mondo. No?
Particolare non indifferente: nella categoria donne, domenica scorsa 11 novembre, registrando tra le altre cose un tempo record, Clementine Mukandanga, tagliando il traguardo per prima si è subito inginocchiata facendo più volte il segno della croce. E … pur passato in secondo piano, pure questo aspetto è Bellezza, emozione positiva arrivata proprio attraverso la “Mezza di Crema”. Amore, sentimenti, fede e passione non hanno proprio colore e razza: grazie Clementine la sua rassicurante foto al traguardo andrebbe spedita ai politici che cavalcano la paura. Sentimento questo noto, rispettato ma non temuto o sfruttato da chi fa sport.

Stefano Mauri

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