Saccomano, il regista, lo studioso dei Misteri Italici: “Girato anche a Cremona e Crema, Poe 2020 pronto per l’autunno. La mia tesi sul Mostro di Firenze” 

Saccomano, il regista, lo studioso dei Misteri Italici: “Girato anche a Cremona e Crema, Poe 2020 pronto per l’autunno. La mia tesi sul Mostro di Firenze” 

Regista, cronista, scrittore, critico (televisivo, musicale e cinematografico), musicologo, cinefilo, sceneggiatore, autore, esperto di Ufo, criminologia e Mistery, sì, il cremasco d’adozione Gianpaolo Saccomano è … appassionatamente e, da informato sui fatti, un po’ l’uomo, lo studioso dei Misteri Italici. E con lui, impegnato tra ritirare premi in tutto il mondo col suo film “Nero Fiorentino” (DocuFiction sul Mostro di Firenze), la realizzazione di un nuovo film e altre, top secret collaborazioni, volentieri siamo tornati a scambiare due parole…

Puoi illustrare brevemente la tua tesi su chi potrebbe essere stato il vero Mostro di Firenze?

L’ho messa ovviamente pure in “Nero Fiorentino” e va la ribadisco, sottolineando che è una pista indiziaria: si tratta di un uomo solo, di un maniaco protetto dalla sua famiglia o da un familiare, alle prese con serie e violente turbe psichiatriche. All’epoca, in particolare per quanto riguarda le coppie di fidanzati sterminate tra il 1982 e il 1985, probabilmente per amplificare la strategia della tensione dominante in Italia a quei tempi particolari, oppure per altri motivi, qualcuno, intorno ai delitti del “Mostro” ha presumibilmente attuato depistaggi e coperture.

E perché a un certo punto e per fortuna lo sterminio di coppiette è finito?

I motivi potrebbero essere diversi, sospesi tra il fatto che il maniaco possa essere stato ricoverato in una struttura definitivamente, oppure sia stato costretto a migrare altrove o, semplicemente, abbia smesso di uccidere per evitare di farsi scoprire.

Il ruolo di Pietro Pacciani, la cui morte naturale, invece nel tuo film è avvolta nel mistero quale sarebbe in questa triste, doloroso, insanguinato affresco italiano?

Sapeva qualcosa, conosceva il Mostro, magari gli forniva supporto logistico.

Sbaglio o per te il duplice omicidio degli Scopeti rappresenta uno snodo importante?

Come mai i francesi Nadine Mauriot e Jean-Michel Kraveichvil si accamparono proprio da quelle parti? Cosa conteneva il rullino della macchina fotografica, inizialmente repertata e poi uscita di scena della coppia? Quel delitto è particolare, potrebbe rivelare parecchie cose rianalizzato a fondo.

Si arriverà mai alla densa verità sul Mostro di Firenze, sulle tante morti che ha provocato, sulla nauseante striscia di sangue che ha lasciato?

Mah … una strada porta verso ambienti militari non italiani. Ma bisogna vedere se quei sentieri verranno ripercorsi.

Cosa bolle nella tua pentola?

Sto terminando di girare il mio nuovo lungometraggio “Poe 2020”, girato anche tra Crema e Cremona. E in questo film, pronto per l’autunno, a modo mio proverò ad analizzare certe sfumature della maledetta pandemia che ha colpito il mondo e l’Italia due anni fa. Farò inoltre da consulente alla fiction, genere Psico Thriller, dell’amico collega Giovanni Villa e Valentina Danelli

stefano mauri

 

 

 

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