E niente. Ultimamente al nostro buon Beppe Severgnini non ne va dritta una. Stavolta, come si suol dire, il web è insorto per una sua presa di posizione sul delicato discorso terrorismo internazionale. Lo racconta Libero, che non è mai tenero con Severgnini:

La soluzione per impressionare quelli dell’Isis, e magari spingerli a cambiare rotta, arriva da Beppe Severgnini e la sua lezioncina sull’uso della lingua. Perché, si sa, c’è un nome per ogni cosa. E chiamare una cosa con un altro nome potrebbe stravolgerne senso e significato. Quindi, scrive il giornalista su Twitter: «Chiamatelo Daesh e non Isis: il termine dispregiativo usato dai musulmani che non piace al Califfato». Così quelli ci restano male, si impressionano, al punto da smettere di attentare alle vite dell’Europa ancora libera. Semplice, no? Ma pochi, nella rete, credono all’equazione. E così una pioggia di commenti negativi si possono leggere in fila sotto la lezioncina dell’illuminato.
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