Ora, non voglio farla lunga. Ma provate a pensare al signor Gioachino Pautasso che, uscendo di casa nel tardo pomeriggio del primo giorno di primavera di un anno qualunque, con ombrello al braccio perché non si sa mai, si trovò ingombrato il portone dall’enorme sommità di un dito indice. Occupava tutto l’androne e se lo ritrovò puntato proprio contro il naso.

“Tu!”

“Io?”

“Sì, tu!”

Provate a pensarci. E mettetevi nelle braghe di Gioachino Pautasso, pensionato di fresca nomina e in procinto di andare a peccare, per la prima volta.

Beppe Cerutti

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