Sussursport, è una Pergolettese in crisi ma non c’entrano soltanto le … zoccolette

Se la Pergolettese è spompata, non ha i novanta minuti nelle gambe e faticherà assai per provare a salvarsi (impresa problematica, ma finché c’è vita sperare è lecito) la colpa non è esclusività di un suo tesserato, nella fattispecie Cristian Tiboni, che ha passato una notte malincocaliente (a proposito, la crisi economica si sente pure in tal senso: una volta gli attaccanti del Pergo non faticavano a rimorchiare gratuitamente, ora devono pagare subito il ticket in contanti).

Sicuramente Tiboni eticamente parlando non ha dato un bell’esempio, ma, quanti suoi colleghi calciatori, allenatori e dirigenti più famosi (e attivi in latitudini maggiori) nel tempo libero fanno altrettanto o addirittura peggio? Ergo il suo gesto va stigmatizzato, ma non fotografa l’andamento lento (e comunque a gennaio, nella parentesi ad hoc del calciomercato forse si poteva pescare meglio dal mazzo) globale dell’infelice annata sportiva “cannibale”. Se purtroppo la stagione “canarina” sta letteralmente andando a … zoccole le responsabilità vanno attribuite al seguente mix: un mercato (quello estivo e il seguente di riparazione) non adeguato, la scelta sfortunata dei due allenatori (se i calciatori corrono col freno a mano tirato la preparazione atletica, beh probabilmente è stata un poco leggerina) pre Aldo Firicano e il peso specifico “variabile” dell’organigramma societario.

Ciò detto,  Cesare Fogliazza deus ex machina del club rivierasco cremasco, in un contesto generale tristemente in recessione è sempre attento ai conti, ergo almeno dal punto di vista finanziario il budget torna, occorre solo capire se e soprattutto come, Fogliazza investirà nel Pergocrema nel periodo medio – lungo.

Dulcis in fundo, domenica scorsa, lo stadio Giuseppe Voltini, aperto per affrontare la partita fondamentale (terminata con un pareggio utile soltanto ad allungare l’agonia) dei Firicano Boys contro il Santaracangelo è apparso svuotato di pubblico, pathos, passione e partecipazione. Ed è soprattutto su quest’aspetto, non tanto sul fatto che qualche tesserato frequenti ragazzaccie di facili costumi, che il buon Cesarone Fogliazza dovrebbe meditare.  Ah quanto sono lontane e quanto mancano la sintesi comunicativa di Lord Max Aschedamini e il pragmatismo di Agostino Alloni, “cannibali” veri ingiustamente ai margini di un progetto in cui, se coinvolti, anziché regalare titoli ai media locali saprebbero certamente portare qualcosa di concreto.

Stefano Mauri

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