Una comunità cristiana che apre ai musulmani? La tavola rotonda a Crema

Una comunità cristiana che apre ai musulmani? La tavola rotonda a Crema

Una comunità cristiana che apre ai musulmani? Una comunità che tradisce la sua identità, è soggiogata alla dittatura del relativismo ed è sottomessa all’islam; una comunità che, legittimando l’islam, delegittima il cristianesimo e sconfessando due cardini del cristianesimo come la divinità di Cristo e la Trinità, è espressione di una Chiesa suicida.

È questo, in estrema sintesi, il testo pervenuto via mail da fonte ignota ad alcuni sacerdoti della nostra diocesi, un testo che sponsorizza il ministro Salvini che, con la sua crociata contro l’islamizzazione dell’Italia, “ha a suo favore anche la Parola di Dio”.

Non si vuole qui entrare nel merito della polemica politica. Ciò che, invece, ci sembra più utile è prendere seriamente in esame la tesi, sbandierata nel testo citato, della incompatibilità assoluta tra le due grandi religioni del Libro.

 

Il “Percorso di educazione alla cittadinanza”, promosso dall’Unità pastorale di S. Bartolomo e di S. Giacomo, in collaborzione con la diocesi di Crema, la Commissione diocesana per il dialogo interreligoso, la Commissione diocesana Migrantes-Missioni e la Caritas di Crema, va proprio in tale direzione: comprendere, provare a liberarci da paure, diffidenze e dalle nostre stesse passioni politiche.

Un fatto è certo: il Corano – lo scrive uno dei maggiori islamisti italiani, il prof. Paolo Branca – è stato uno dei libri “più calunniati e fraintesi”, nel corso dei secoli” e lo è anche oggi.

Di sicuro non è agevole scrollarci di dosso i nostri pre-giudizi e certi stereotipi in circolazione. Non è vero, ad esempio, che i musulmani siano fermi a una lettura letterale del loro Testo sacro, che la Parola del Corano sia ritenuta da tutti i muslmani tout court parola divina: siamo, sì, di fronte a un messaggio di Allah, ma anche a un linguaggio del tutto umano che traduce in modo comprensibile a uomini di un certo tempo e di un certo luogo “la parola inespressa (e inesprimibile” di Dio (Alberto Ventura).

Non è vero, poi, che l’islam sia un monolite: è talmente plurale che “le differenze nell’approccio al testo sacro del Corano […] sono infinite e le distanze astrali” (Franco Cardini).

 

Nell’islam (o, meglio “negli islam”) è in atto da tempo un cammino faticoso, doloroso, travagliato, analogo a quello che ha segnato la Chiesa cattolica (in particolare nel XX secolo): un cammino verso un approccio critico ai Testi sacri.

Ed è dentro questo cammino (un cammino comune) che vengono riconosciuti i tanti “valori condivisi” da cristiani e musulmani, che è appunto il tema dell’appuntamento del “percorso di educazione alla cittadinanza” che si terrà il 3 ottobre alle ore 20,45 presso il Centro giovanile San Luigi, appuntamento che avrà come protagonisti il presidente nazionale delle comunità islamiche dott. Yassine Lafram e il nostro vescovo mons. Daniele Gianotti.

Un’opportunità da non perdere per cristiani, musulmani e laici.

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