A Cremona, con testimonianze e aspetti inediti, si riaprirà per una sera… “Il Caso del Mostro di Firenze: un mistero lungo 50 anni” 

A Cremona, con testimonianze e aspetti inediti, si riaprirà per una sera… “Il Caso del Mostro di Firenze: un mistero lungo 50 anni” 

Come ormai tutti certamente saprete, il cremasco Gianpaolo Saccomano, regista, scrittore, esperto di Mistery, Criminologia e Ufo, cronista, sceneggiatore e critico (musicale e cinematografico), ha pensato, scritto e diretto il film, (docufiction conosciuta e premiata in tutto il mondo), “Nero Fiorentino”.

Ecco il lungometraggio, sarà protagonista, mercoledì 5 ottobre, di una serata – dibattito, (Il Caso del Mostro di Firenze: un mistero lungo 50 anni…), con inizio alle ore 17.30, in programma a Cremona (sala eventi SpazioComune, piazza Stradivari 7). E l’appuntamento, culminante proprio con la proiezione di “Nero Fiorentino”, si annuncia interessante, poiché verranno analizzati, reperti ed episodi, all’epoca poco approfonditi dagli inquirenti. Per la serie clamoroso a Cremona inoltre, Luciano Cigolini, per la cronaca sopravvissuto, con la fidanzata dell’epoca, a un agguato del Mostro, dovrebbe partecipare alla serata cremonese consacrata alla cronaca nera nazionale. In merito, Saccomano è pronto a riaprire il caso: “Sono orgoglioso del fatto che Cigolini abbia così tanta fiducia nel sottoscritto dall’aver accettato il mio invito a presenziare al dibattito col Primo capitano Antonio Di Mora, con l’avvocatessa Michela Magnanti e con Diego Terranova. Ricordo che nel 1985, Luciano Cigolini, riuscì miracolosamente a scappare, in prossimità di San Casciano Val di Pesa, al piazzale degli Scopeti, laddove pochi giorni dopo fu trucidata una coppia di campeggiatori francesi, da un attacco del Mostro. Il sopravvissuto ha realizzato un parziale identikit dell’aggressore. E il ritratto non assomiglia né a Pacciani né a uno dei cosiddetti compagni di merende. Oltre a questo aspetto andremo a discutere altri aspetti: allora sfiorati, tipo il rullino, contenente le 17 fotografie, attenzionato inizialmente, poi sparito, degli stessi francesi uccisi dal mostro; particolare non indifferente: la data dello stesso, potrebbe essere avvenuta poco prima, di quella ufficiale stabilita dagli investigatori. Riporteremo in auge il ritrovamento, datato 1982, di una bustina, presumibilmente di uno psicostimolante, rinvenuta appunto in prossimità di un doppio delitto. Insomma, per farla breve, riporteremo alla luce, dettagli a quei tempi trascurati dai titolari delle indagini. Per quanto mi riguarda, espressa ovviamente nel mio film, la tesi su chi potrebbe essere stato il vero serial killer di coppiette massacrate rimane la seguente. Cioè, l’omicida seriale che seminò morte e terrore fino al 1985 sarebbe una persona iposessuata, terrorizzata per un qualche motivo dalle donne, devastata da turbe psichiche, spesso ricoverata in strutture, San Salvi di Firenze (registri e documentazioni sono andate in gran parte distrutti in tutti questi anni, ndr) compreso, psichiatriche: ricoveri evidentemente coincidenti con le pause tra un doppio omicidio e l’altro. Fuori dagli istituti, mah… il “Mostro” presumibilmente viveva accudito da un parente col quale condivideva la casa, ma a un certo punto improvvisamente, per un ricovero definitivo oppure secondo il mio lungometraggio espatriato per così dire da qualcuno è sparito dalla circolazione. Magari continuando a seminare terrore e morti da un’altra parte, in un altro contesto”.

Tra le altre cose, “Nero Fiorentino” è stato selezionato, dalla giuria internazionale, per il prestigiosissimo premio Jean Luc Godard Awards 2022.

stefano mauri

 

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