Alessio Tacchinardi è quindi l’allenatore ideale per il Pergocrema 2015 – 2016. E lo è per i seguenti due motivi: è il “pallino” del deus ex machina Cesare Fogliazza (passata la maretta tra i due è tornato il feeling) ed è perfettamente in sintonia con il budget curato dalla signora Anna Maria Micheli, moglie di Fogliazza appassionata di football e soprattutto donna dei conti gialloblù. Ora sulla carta il valore tecnico della rosa affidata alle cure di Tacchinadi non si discosta molto da quello dei Venturato Boys, anzi forse la mancata conferma di Manzoni toglierà un po’ di fantasia a bomber Lorenzi e soci.

Particolare non indifferente: un ulteriore torneo anonimo toglierebbe ancor più entusiasmo ad una piazza calcistica, nella fattispecie quella gialloblù, già depressa. Azzardare pronostici ora tuttavia è prematuro, meglio aspettare e dare fiducia all’operato della società. Ma un grande quesito riguarda comunque mister Alessio Tacchinardi, vale a dire, l’ex centrocampista della Grande Juventus si calerà subito nella (ostica) parte di un allenatore da serie D? Conoscenza della materia, capacità, intuito e fortuna ad Alessio non mancano, ma allenare a queste latitudini (attorno a lui lo staff tecnico è di spessore, andrebbe potenziato forse l’apparato societario) non è sicuramente come commentare le partite di Champions sulle reti Mediaset.

Si perché l’attuale condottiero gialloblù potenzialmente può diventare un allenatore capace, vincente e motivato, ma deve calarsi totalmente nel ruolo. E non sarà facile anche perché pur avendo lavorato positivamente a livello di settore giovanile e per qualche mese in Lega Pro, Alessio Tacchinardi sul campo qualche lieve, fisiologica difficoltà la incontrò (tra l’altro avrebbe fatto volentieri il vice di Antonio Conte) e magari si sarebbe aspettato offerte provenienti da panchine “pesanti”. Ma il suo telefonino, in tal senso non è squillato. Ecco per far bene occorre ripartire da quei problemini e superarli come può e deve fare per diventare il valore aggiunto di una squadra competitiva ma non invincibile. In bocca al lupo, anzi crepi.

Stefano Mauri

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