Alvaro Dellera, da abitante di via Bacchetta do ragione alla Fiab sulla sosta selvaggia

In questi ultimi giorni i Vostri giornali riprendono un comunicato della FIAB molto critico sulla sosta selvaggia nella nuova e riqualificata via Bacchetta a Crema.
Da cittadino che nella via ci abita non posso che concordare con la presa di posizione dell’associazione che si interroga sul problema .
Rimarcando che ; l’abitudine della sosta non consentita interessa anche molte altre vie cittadine specie nelle zone periferiche della città dove la sosta selvaggia è tollerata persino sulle ciclabili in prossimità delle scuole , ad esempio via Treviglio .
Tornando alla via Bacchetta , va detto che il progetto di riqualificazione della via è totalmente sbagliato tant’è che sostando correttamente negli stalli appositi, lato destro della via, i passeggeri a bordo sono letteralmente impossibilitati a scendere dalla vettura a causa di un cordolo continuo che funge da ostacolo e delimita un’aiuola, non ancora manutentata, divenendo dopo solo poche gocce d’acqua una acquitrino melmoso .
Oltre ad essere una continua barriera architettonica lungo tutta la via , che grida vendetta al cospetto di chi ha insistentemente voluto questo progetto . Guastando una via tra le più belle e sicure della città .
Questa riqualificazione, inoltre non ha tenuto conto delle abitazioni con passo carraio posto su lato opposto che non possono fare altro che utilizzare gli spazi fra un’aiuola e l’altra per effettuare almeno una sosta temporanea per recarsi nella propria abitazione.
All’amministrazione Comunale andrebbe anche ricordato che se si sbaglia un progetto, nonostante ripetuti appelli a modificarlo, poi non si può far pesare i propri errori sui cittadini che ne devono pagare le conseguenze, ma si deve rimediare all’errore a costo di rifare ex novo la stessa via, perché così proprio non va. Oppure avere il coraggio di ammette i propri sbagli affinchè non se ne commettano altri , ma questo ,forse, è chiedere troppo.
Un cittadino che abita in via Bacchetta .
Con ossequio
Alvaro Dellera