“Non rubare? Il comandamento di Dio scritto per gli italiani”, battuta fulminante (forse l’unica di 4 ore in due sere di tranquillizzante camomilla buonista) quella di Roberto Benigni all’interno della sue serata in cui ha pontificato sui 10 comandamenti dagli schermi della Rai. Una bella idea. Lui li, senza scenografia, con un fondale che nemmeno alla bocciofila utilizzerebbero per uno spettacolo, con un tema bello Natalizio, sufficientemente bacchettone. Nove milioni di Auditel. Zero pubblicità, per cui immaginiamo zero introito per mamma Rai e 4 milioni di cachet. Cazzo altro che prendi i soldi e scappa. Il comandamento si, è stato davvero scritto per gli italiani. Benigni compreso.
Osanna e stroncature sul web. Anche uno serio come Gramellini sdilinquisce su La Stampa. Per il Fatto invece è una cagata pazzesca, altro che la Corazzata di Fantozziana memoria. E’ stato bello leggere su Facebook i commenti dei vip nostrani. Senza fare nomi ho letto un Benigni patrimonio dell’umanità e un Benigni for president. Si ce lo meriteremmo un presidente così. Visto che in Italia gli ex comici funzionano bene in politica sarebbe il giusto coronamento ad una carriera fulminante.
Da incendiario a pompiere. D’altronde è un grande classico no? Ma quante serate di teatro, musica, approfindimento decenti avrebbe potuto fare la Rai con 4 milioni di euro? Non faccio i nomi, anzi si due, Marco Paolini (che quando va su La7 con le dirette degli spettacoli fa il pieno) e che so Laura Curino, con uno dei suoi racconti sulle grandi storie italiane. Invece no bisogna ricorrere all’esegeta di turno che ci dice quanto erano ladri a Roma, quanto sono belli i dieci comandamenti. Manco sul Sinai fosse salito lui a ritirarli…
em