Caccialanza: ex trainer, scrittore descrive con poesia il calcio e l’Alba Crema. E forse è meglio lui, di Inzaghi, per l’Inter… 

Caccialanza: ex trainer, scrittore descrive con poesia il calcio e l’Alba Crema. E forse è meglio lui, di Inzaghi, per l’Inter… 

Allenatore, ehm … ex trainer e scrittore, Mario Caccialanza, grande calciofilo appassionato di football, scrittura, Karaoke e Inter, anni fa si propose, attraverso un libro (provocatorio, passionale, fantasioso e ironico), all’allora patron interista Massimo Moratti per prendere il posto di Mourinho che dopo il Triplete aveva preferito andarsene al Real Madrid.  Oggi Mario collabora con l’Alba Crema, società giovanile cremasca gloriosa e … nei giorni scorsi ha pubblicato il seguente post, tra poesia e realtà, per descrivere il suo eccezionale ritorno in panca. Ah: Beppe Marotta, Deus Ex machina dell’Inter Milano non ha certamente bisogno di consigli, ma forse, il “Caccia” da Crema, in questo momento è meglio del Simone Inzaghi, mister interista, no? Sotto ora con la poesia di Caccialanza…

“Venerdì scorso sono venuto a sapere che l’allenatore dei giovanissimi, e il suo vice, non avrebbero potuto guidare, domenica successiva, la loro squadra dalla panchina e che io avrei dovuto sostituirlo in qualità di dirigente-allenatore. Non allenatore. Non posso più fregiarmi di tale titolo avendo chiesto, tre anni fa, di essere cancellato dall’Albo dei Tecnici. Avevo deciso di smetterla di andare in panchina, inutile continuare a pagare i 28 euro che la FIGC, avidamente, esigeva ogni anno, inutile frequentare i corsi di aggiornamento con ulteriore esborso di denaro e perdita di tempo.
Torniamo ai giovanissimi, all’Alba Crema.
Ero preoccupato, non per la qualità della squadra, ma per il fatto che quello è un gruppo un po’ troppo frizzante, per lo meno birichino. E avremmo dovuto giocare a Pandino, in casa della Luisiana, una delle società più importanti nella mia storia calcistica, a cui sono particolarmente legato. Per cui: un bel discorsetto, venerdì sera, sul comportamento.
Questa mattina (domenica 13 marzo, ndr), nello spogliatoio, una bella chiacchierata sul calcio “il gioco più bello al mondo” e sulla loro fortuna di poterlo giocare. Poi, qualche indicazione tattica, puntando soprattutto sulla compattezza e sullo spirito di squadra. Ho capito subito di avere toccato le corde giuste, mi hanno ascoltato in silenzio, con la bocca aperta e gli occhi spalancati. E, in campo, i risultati si sono visti. Hanno giocato un gran bel primo tempo, dominando e chiudendo gli avversari nella loro metà campo: è mancato solo il gol e al primo errore hanno subito una rete.
Dopo aver urlato per 35 minuti, ho fatto loro i complimenti e li ho spronati a non mollare. Meno bello il secondo tempo, ma hanno pareggiato. Hanno subito un secondo gol e lo hanno rimontato. Gli ultimi 10 minuti sono stati fatali. Le nostre carenze fisiche ci hanno penalizzato, gli avversari hanno solo corso più di noi e la partita si è conclusa a loro favore: 4 a 2.
Alla fine, i ragazzi erano delusi, ovvio, ma ho cercato di sollevare il loro morale elogiando la loro prestazione.
Attenzione: con un direttore di gara alla sua prima partita, accompagnato dal tutor, è filato tutto liscio, nonostante qualche clamorosa svista. Un solo ammonito e nessun tentativo di rissa: questa la cosa che più mi ha fatto piacere.
Al ritorno, riportata la cesta delle maglie in sede, ho chiamato mio figlio al telefono e lui mi ha passato suo figlio, il mio unico nipote: Federico. Lui è nato il 13 marzo del 2017 e oggi compie 5 anni. Ho fatto una bella chiacchierata e gli ho augurato un Buon Compleanno.
Felice, per aver sentito Federico e aver sapientemente guidato quei ragazzini, me ne sono tornato a casa. Nonostante le settantadue, a giorni, primavere, mi ricordo ancora come si affronta il bello e difficile mestiere dell’allenatore.
Una bella domenica! E se questa sera quelli con la maglia a righe nero azzurre incamerassero i tre punti, sarebbe la ciliegina sulla torta, la mia, non quella di Federico.
Un abbraccio a chi ama il calcio: il gioco più bello al mondo”.

Così postò via social Mario Caccialanza. Ah … l’Inter (team folle) a Torino, col Toro ha pareggiato senza entusiasmare. Vuoi vedere che il Caccia è davvero meglio di Simone Inzaghi?

stefano mauri

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