Crema città di strafighe single che ti cercano su Facebook (ma scordatevi di vedere delle tette)

Crema città di strafighe single che ti cercano su Facebook (ma scordatevi di vedere delle tette)

Ma quante strafighe della madonna single che cercano sesso sfrenato ci sono a Crema? E soprattutto lo cercano tutte da me. Le richieste su Facebook sono all’ordine del giorno. Che poi clicchi su rifiuta e Facebook ti scrive dicendo: “abbiamo notato che hai rifiutato un amicizia? Ci sono dei problemi” e te pensi a quella volta che quasi ti hanno bloccato il profilo per aver chiesto amicizia ad una che conoscevi si ma che non aveva amicizie in comune con te.

Sono le strane logiche da social network. Prima di rifiutare le amicizie di queste superfigone che cercano sesso, fossero almeno vere Escort potrebbe andare bene, invece con ogni probabilità se accetti o ti taggano nella pubblicità truffa di occhiali da sole o cercano di dirti che sono madri divorziate neozelandesi che lavorano in Africa e che vorrebbero venire in Italia e che dovresti per favore pagare 2000 euro per sbloccare il loro bagaglio. E non sto sparando a caso, una volta intrattenni uno scambio di mail (con una mail fittizia ovvio) con una che mi aveva contattato (pure su un sito che non era certo Facebook… ehm) per vedere dove andava a parare. Tutto sto casino e manco una foto di tette presa a caso in rete.

Prima di rifiutare le richieste do sempre un occhiata agli amici in comune. Questi profili che sono destinati a sparire nel giro di poche ore, o giorni, mandano richieste di amicizie a raffica a gente della stessa città e quindi c’è sempre qualche amico comune che ha accettato vedendo il faccino della tipa del caso, quella della foto è l’ultima di stamattina e prima di cliccare su rifiuta mi è venuto in mente di fare uno screenshot per fare queste considerazioni che volevo fare da un po’.

Sarebbe interessante pensare a cosa spinge a dire di si. Io preferisco di gran lunga le richieste di amicizia da persone palesemente normali che magari non conosco, ma che sono arrivate a me tramite un interesse comune o magari per la sola curiosità di un commento su un gruppo comune o della foto curiosa.

Il fatto è che oggi si tende a credere. Non è solo il discorso della fake news, che ormai è emerso, e che ha scatenato dibattiti. Sono le catene, le piccole cose. L’ennesimo che ti gira la catena che whatsup diventerà a pagamento e che ti dice: “so che è falsa ma non si sa mai”. In che senso non si sa mai? So che la tipa è falsa ma accetto, non si sa mai?

Emanuele Mandelli

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