Emanuele Giacomelli, Sushiman menzionato dal Gambero Rosso nato pasticcere, specialista nel rivisitare gli Uramaki 

Emanuele Giacomelli, Sushiman menzionato dal Gambero Rosso nato pasticcere, specialista nel rivisitare gli Uramaki 

Emanuele Giacomelli, bresciano di nascita, un po’ cremasco (ha lavorato nella cucina del Meì anni fa) e oggi tanto bergamasco per professione, insieme alla socia Silvia Tetoldini, in quel di Treviglio (Bergamo) anima il ristorante (menzionato nella guida ad hoc del Gambero Rosso) Japo Restaurant (viale Filagno 4).

Silvia si occupa prevalentemente del lavoro in sala, mentre Emanuele è … il cosiddetto Sushiman (o sushi chef che dir si voglia). E con lui, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere …

Com’è che sei diventato Sushiman?

Per dirla alla Ramazzotti, beh …sono cose della vita poiché nato pasticcere, dopo la morte dei miei genitori, chiusa la pasticceria di famiglia a Brescia, proprio per cucinare dolci finii in un locale franciacortino, precisamente a Rovato, consacrato al Sushi e lì conobbi il maestro Hiro, colui il quale mi fece appassionare alla materia.

Cos’è per te preparare, confezionare, cucinare Sushi…

E’ passione sostanzialmente, ma soprattutto è disciplina poiché nella cucina giapponese c’è un certo rigore nei tagli e nelle preparazioni dei piatti.

Sbaglio o sei specializzato nell’ideare gli Uramaki (speciali involtini di riso) rivisitati, per così dire, a modo tuo…

Sì sono contaminati, nel senso buono del termine, con ingredienti italiani ed effettivamente risultano particolarissimi. Io comunque adoro le zuppe giapponesi, le mangerei sempre e sogno di visitare il Giappone. Posso permettermi un consiglio.

Prego…

Il sushi è fondamentalmente un’esaltazione della materia prima, dunque la sua freschezza, le origini e la conservazione sono di fondamentale importanza.

Rispetto al passato avete una clientela più preparata?

Un pochino sì, ma ripeto fate molta, moltissima attenzione a quel che mangiate. E alla quantità facile, preferite sempre la massima, genuina, qualità

Dove vi rifornite di pesce e materie prime?

Al Mercato Ittico di Milano.

Al Japo avete una cantina ricca di vini italiani, vero?

Sì, senza dimenticare i Gin artigianali e abbiamo pure il Sa Kén, un bresciano, quindi italiano tributo al sakè, una bevanda tesa a omaggiare il mitico fermentato “vino di riso” diventato, col Metodo Classico, un bollicine a tutti gli effetti.

stefano mauri

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