Gianluca Savoldi: I giovani meno emozionati dei big, Chapeau alla Bertè

Gianluca Savoldi: I giovani meno emozionati dei big, Chapeau alla Bertè

PopSindaco d’Italia e di Moscazzano (paese da Oscar, mediatico e televisivo in provincia di Cremona), giornalista, speaker radiofonico, musicista e cantante, Gianluca Savoldi (nella fotografia è il primo da sinistra ripreso coi cantanti Raf Tozzi e con un collega inviato, ndr) è un grande appassionato di musica. Inviato per l’importante gruppo radiofonico veneto Klasse Uno (mitico il patron Zanella), in questi giorni naturalmente Gianluca (accreditato in sala stampa quindi con diritto di voto nella giuria giornalistica festivaliera) si trova in Liguria, precisamente a Sanremo per seguire il Festival. Con lui abbiamo scambiato volentieri due chiacchiere.

Ti piace l’edizione 2019 sanremese attualmente in corso d’opera?

Ovviamente sì. Adoro, rispetto e ammiro da sempre la kermesse canora in cartello all’Ariston, autentica istituzione della musica italica da applaudire.

Dacci un nome: chi vince secondo te quest’anno?

Mah … Loredana Bertè nella sua seconda esibizione ha ottenuto un minuto di applausi: Chapeau alla sua trasversale bravura! I Volo invece, andati benissimo al debutto forse hanno voluto strafare e sono andati meno bene nella replica. Ghemon in sala stampa con la sua Rose Viola vanta parecchi estimatori, garba insomma ai giornalisti. Ultimo è assai quotato. E’ fondamentale per noi giurati riascoltare il pezzo una seconda volta… qualcosa muta sempre nell’interpretazione. Sai cosa mi ha colpito particolarmente quest’anno?

Dimmi…

Ho visto tanti vip o veterani che dir si voglia emozionati.

Paradossalmente può essere quindi che i giovani siano più spigliati dai colleghi più esperti?

Sì sai perché?

Come mai?

Provenendo dai Talent o da formule simili probabilmente vivono tutto come fosse una competizione televisiva e appaiono più slegati. Poi non avendo fatto tanta gavetta, ecco le emozioni le vivono con meno pathos. Rivolgo nuovamente uno Chapeau al direttore artistico e presentatore Claudio Baglioni, profondo a lanciare questa formula senza distinzione tra giovanissimi debuttanti e gli artisti ormai consolidati o quasi.

Tre anni fa ti aveva entusiasmato la performance all’allora “Sanremo 2016” di Patty Pravo.

La differenza la fa sempre il brano che uno interpreta, ergo stavolta proprio la Patty non mi è piaciuta. E non riesco proprio a capire il senso della sua presenza in gara abbinata a Briga.

E l’esperto Francesco Renga?

Bella prova, applausi.

Stefano Mauri

 

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