I Decibel a Castelleone, la storia del rock italiano passa dal cremasco (ma la gestione culturale è miope)

I Decibel a Castelleone, la storia del rock italiano passa dal cremasco (ma la gestione culturale è miope)

Mamma mia… e Dunas, e Scrp, e beghe politiche. Anche oggi è stato un delirio. Per oggi però basta, almeno io. Per un giorno torno a scrivere di musica senza fare polemiche (forse) un po’ come all’alba di Sussu. Si perché venerdì va in scena un piccolo grande evento per la musica italiana che farà sì che il teatro di Castelleone sarà ricordato nella storia del rock. Come si vede dalla foto presa dalla pagine ufficiale dei Decibel tutto è pronto per il ritorno dal vivo della band che per prima ha fatto punk in Italia.

Chi non conoscesse bene la storia del rock italiano potrebbe trovarsi spiazzato a vedere al centro di questa storia (e della foto) uno come Enrico Ruggeri, conosciuto come raffinato chansonnier, tuttalpiù come personaggio televisivo. Ma quando Rouge era biondo platinato con gli occhiali con la montatura bianca aveva questa band, nata quasi per caso, ma forse no, che sconvolse il panorama della musica dell’Italia infuocata del ‘77. Si perché quando in Italia ancora il punk manco si sapeva cosa fosse a Milano appariva un manifestino che prometteva, per il 4 ottobre del 1977, un concerto punk. Quarant’anni fa…

Allora il punk era visto come reazionario e di destra. All’appuntamento arrivarono centro sociali e altri vari personaggi politicizzati. E giù botte da orbi. La band non solo non suonò, ma quasi manco esisteva. Eppure a gennaio del 1978 esordì, su Spaghetti record, con un disco che portava un titolo che più programmatico non si poteva: Punk. Poco più di mezz’ora di musica. Otto pezzi, di cui uno col testo censurato (Paparock) per evitare una ventilata denuncia per vilipendio alla religione. Suono molto ruvido. Copertina cattivissima, logo a cazzo (nel vero senso della parola).

Ma l’ingresso nel gruppo di Fulvio Muzio e Silvio Capeccia, da sempre amici di Ruggeri dai banchi del liceo, cambia del tutto il suono. Diventa quell’ibrido punk e glam con tastiere in evidenza. Nel 1980 il gruppo partecipa a Sanremo con Contessa. Arrivano inaspettatamente alla serata finale e poi terzi. Troppo successo di botto. La casa discografica fallisce. Il gruppo si trova in mezzo ad una contesa economica. Ruggeri va da una parte, gli altri dall’altra. Il terzo disco Novecento passa inosservato (pur se bellissimo), Ruggeri vede il suo primo disco Champagne Molotov ritirato dai negozi per beghe legali.

Poi la sua carriera parte e i Decibel diventano una band supercult. Anche perché i due 33 giri e il 45 giri Mano Armata/Generazione Disco, non sono mai stati ristampati per problemi di diritti e i vinili originali girano a prezzi assurdi. I tre non sono mai stati ai ferri corti. Anzi. Ogni tanto si ritrovano. Un cameo qua, una serata tra amici la. I diritti dei dischi che tornano disponibili e l’annuncio a sorpresa, ad ottobre del 2016, che la band sta per tornare.

Primo concerto a Crema. Teatro San Domenico. Lo scopro per caso per primo, semplicemente vedo un video della conferenza stampa al liceo Berchet di Milano, la dove tutto era cominciato. E la cosa la dicono loro. Lo scrivo per primo (a Crema) da fan felice. Lo riprendono gli altri giornali e il San Domenico emette un comunicato (anche un po’ stizzito) dicendo che contrariamente a quanto dicevano certe fonti locali (mica la band stessa e le agenzie stampa) con i Decibel c’era stato solo un abboccamento ma non si era chiuso nulla.

Quella serata al teatro è già impegnata. In realtà guardando il programma del teatro oggi risulta libera. Il teatro di Castelleone non si fa sfuggire l’occasione. Biglietti venduti a 35 euro l’uno, mica svendita, bruciati in 3 giorni. Bravo Tiberi, hai mostrato scaltrezza e il nome del teatro è in mille luoghi, la band domenica sera era da Fazio per dire.

Non volevo fare polemica ma siccome giusto l’altro giorno con un amico si parlava di miopia della gestione della cultura a Crema ecco questo è un bell’esempio. Intanto io non vedo l’ora di sentire il concerto. Il disco uscito venerdì scorso, Noblesse Oblige, è davvero bello. Il singolo My my generation mi si è incollato alle orecchie e la voglia di musica per la primavera estate è accesa.

Emanuele Mandelli

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