Kebab kermesse e I face, una doppia mostra per i due giovani Michele

Kebab kermesse e I face, una doppia mostra per i due giovani Michele

Nell’ambito del bando “Under 35” promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Crema, i due giovani artisti, Michele Balzari e Michele Mariani, entrambi cremaschi, entrambi diplomati all’Accademia di Belle Arti di Brera, quasi coetanei (classe 90 il primo e 92 il secondo), hanno presentato una proposta espositiva. Non si conoscevano tra loro e i loro stili espressivi sono molto differenti: messi a confronto si valorizzano reciprocamente, coloratissimo e geometrico l’uno, figurativo e in bianco e nero l’altro. La Commissione del bando ha chiesto loro di esporre fuori concorso: KEBAB KERMESSE / I FACE è il risultato di un lavoro individuale ma condiviso nella metodologia espositiva; le due personalità restano separate ma creano una relazione nello spazio delle sale Agello del Museo Civico di Crema e del Cremasco.

KEBAB KERMESSE

Ho capito che non avrei mai realizzato niente di nuovo, tutta la creatività è già esistita e disponibile, bisogna avere l’attenzione di andare a scoprirla, farla diventare qualcosa di personale. Non è necessario essere originale, ma riconoscere le cose che ci stanno attorno, è più importante quello. Trovo molto più facile fare dell’ arte utilizzando le cose del mondo.

Michele Balzari lavora con un metodo regolare e, utilizzando tecniche e procedimenti diversi, si dedica alla manipolazione degli oggetti sviluppando una manualità raffinata; è la soggettività a dare importanza all’atto. Dokoupil sostiene che la manualità è la cosa più importante nel lavoro di un artista e che le cose parlano all’artista mostrando il percorso da seguire. Fogli ritagliati, incollati, accartocciati, colorati a pennarello, libri, riviste patinate, periodici vengono manipolati per diventare altro. Grazie all’intervento dell’artista si caricano di significati e suggestioni. Gli oggetti vissuti da occhi curiosi da occhi bambini possono essere uno e centomila. L’arte di Balzari non vuole comunicare necessariamente qualcosa, non è un arte metaforica ma fine e introspettiva, intima e sensoriale.

Se questo vi sembra un testo particolarmente serio e degno delle presentazioni di autori davvero importanti è perché, in realtà, è tratto dai testi di Camilla Pignatti Morano e Stefania Vannini riguardanti Stefano Arienti. Nell’arte niente si crea davvero, tutto è ripresa di ciò che è già stato realizzato da altri in passato; allo stesso modo, neanche questa presentazione è farina del mio sacco perché non avrei potuto descrivermi meglio di quanto altri hanno fatto in riferimento agli artisti ai quali mi sono ispirato.

In realtà non ho scritto neanche quest’ultimo frammento, l’ha composto Daniela in riferimento a quello che crede sia il mio pensiero sull’arte e sulla mostra che inaugurerò.

 

I FACE

(dall’inglese “to face”: affrontare, guardare, sfidare, tenere testa)

Nonostante il titolo giochi sull’equivoco ammiccando a ipotetiche diavolerie tecnologiche, la mostra ci riporta subito su binari saldamente umanistici. In questo allestimento Michele Mariani sviluppa ulteriormente la ricerca, già iniziata nelle precedenti esposizioni di Berlino e Firenze, sul tema del volto e delle identità. Le opere, prevalentemente acrilici e chine su carta, si offrono in una folla di sguardi non solo umani e non solo dell’oggi, a formare quasi un’unica persona universale che ci osserva mentre viene osservata. Così si esprime l’autore: “Non possiamo sapere cosa significhi essere pietra, terra o acqua, ma possiamo rileggere il nostro codice d’identità allargandone i confini e provare ad immaginare cosa significhi essere nati in un altro continente, appartenere ad un diverso genere o età o persino ad un’altra specie, o aver vissuto un milione di anni fa. O rimanere un po’ indefiniti, umanoidi della preistoria, del futuro, dell’iperuranio”. Completano la mostra un video d’animazione ed una serie di pastelli, entrambi di ispirazione antropologica ma fortemente legati al tema del confronto/scontro tra diverse entità ed identità.

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