La nuova vita green del Teatro San Domenico

La nuova vita green del Teatro San Domenico

 Sono partiti i lavori per l’efficientamento
energetico del complesso monumentale costituito dal Teatro San
Domenico, dall’annesso convento domenicano risalente al 1332 e dal
Mercato Austroungarico, ad esso collegato.

L’ammodernamento è il frutto della collaborazione tra Fondazione San
Domenico, il Comune di Crema, gli studi professionali DIERRE e TAU e Linea
Green società del Gruppo A2A attiva nel settore della green energy che
ha supportato la Fondazione San Domenico nella partecipazione ad un
bando nazionale relativo alle proposte di intervento per l’ecoefficienza e
riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e nei cinema, pubblici e
privati, nell’ambito del PNRR.

Il progetto, nato da questa inedita collaborazione, è stato riconosciuto
valido dal Ministero per i beni e le attività culturali e finanziato con un
contributo a fondo perduto di circa 350mila euro, pari all’80% dell’intero
costo per i lavori generali che vedono più imprese coinvolte (il restante 20%
a carico del Comune di Crema proprietario dell’immobile)

e porta ad ottimizzare l’efficientamento energetico di un edificio storico
importante per l’intero territorio cremasco, con un rilevante risparmio
economico ed un altrettanto positivo impatto ambientale, senza in alcun
modo intaccarne la struttura e le peculiarità artistiche.

Gli interventi di Linea Green, in progetto, prevedono: la sostituzione delle
pompe di circolazione in centrale termica con pompe di ultima tecnologia.
Studiato anche il rifacimento e la sostituzione dei termoconvettori esistenti
e ormai vetusti e un sistema di domotica elettronico di ultimissima
generazione (con trasmissione in WI-FI) interno per la regolazione del
microclima in ogni spazio della struttura del cinema/teatro.

Il Teatro è una sala atipica, ricavata da una chiesa del XV secolo, dopo essere
stata nella sua storia secolare ospedale militare, scuderia napoleonica,
mercato alimentare, cinema, scuola e palestra ginnica.

Si tratta di un significativo esempio di architettura di pregio storico che
necessitava di una riqualificazione energetica complessiva sia per
contenere i consumi, e quindi i costi sempre più impegnativi, sia per ridurre
le emissioni in atmosfera e che oggi diviene un modello di recupero
architettonico in ottica green per il territorio

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