La raccolta firme contro la moschea? Figlia dei nostri tempi senza tolleranza e amore

La raccolta firme contro la moschea? Figlia dei nostri tempi senza tolleranza e amore

Sulla raccolta firme contro la musalla penso intercetti un reale sentire comune, non voglio essere ipocrita, ma io ritengo che sia figlio dei nostri tempi in cui alla ricerca di ideali elevati stia prevalendo il disprezzo per le brutture di questo mondo, la paura di quanto sentiamo diverso e alla ricerca delle cause profonde delle ingiustizie e paure prevalga la tendenza a ricercare capri espiatori visibili, semplificati, meglio se indicati da altri e su cui concentrare frustrazioni, odio e intolleranza.

Ma il sentire comune è come le maree che lambiscono le coste e in cui la Luna e le forze gravitazionali sono quei soggetti sociali che maggiormente ne sono la determinante. La grande politica è quella che conscia del privilegio della possibilità di influenzare le masse usa questo privilegio con discrezione e accortezza anteponendo ai sondaggi e consenso la missione di elevazione verso alti ideali, strani tempi viviamo in cui i successi dei nostri avi che ci hanno donato una terra pacificata, relativamente benestante e con istituzioni democratiche cui faro è una costituzione laica e socialmente ispirata, rischiamo di smarrirne la via sebbene tanti traguardi e guide abbiamo a indicarcene il traguardo.

Purtroppo nessuna legge o costituzione è viva se non vissuta col cuore e autentico slancio ideale, con senso di sacrificio per il prossimo, proprio nella culla della cristianità la parola di Cristo sembra talmente soffocata per giunta da partiti e intellettuali che indicano di averla come riferimento di vita.

Entrai in politica perché ritenevo che era ammirevole e coraggioso battersi per gli ultimi o per quelle cause che riteniamo giuste sebbene impopolari, non sento di aver cambiato il mio atteggiamento, ne voglio diventare un mestierante della politica abile a giostrare ad arte parole e interventi in modo di accontentare alcuni e non scontentare troppo altri.

Penso che quel senso di giustizia che parte dal cuore non necessiti di strategie e infingimenti ma di una autentica dedizione priva di ogni ipocrisia. Questa comunità mussulmana si ritrova da moltissimi anni in centro Crema e nessuno se ne è accorto, sotto le giunte di destra e sinistra nessuna tensione, tanto che nessuno sa neanche dove si ritrovassero, oggi questa campagna a mio avviso molto attenta ad aspetti di propaganda spingendo sui nervi scoperti dell’intolleranza.

Sta creando delle ferite nel tessuto sociale cremasco, spargendo odio, divisioni, paure e molta disinformazione, certamente qualcuno in modo faticoso proverà a contrapporre con senso di responsabilità un atteggiamento costruttivo, unificante lanciando ponti fra culture diverse e il mio invito è che in questa disputa fra idee, ragionamenti e filosofie di vita diverse prevalga l’amore, ma non l’amore per se, non per la propria comunità o altra frazione di umanità, ma per tutta l’umanità, solo allora scopriremo che amando tutti ameremo veramente anche noi, non saremo più impauriti da chi non conosciamo, avendolo conosciuto attraverso l’amore.

Andrea Serena

*segretario cittadino di Rifondazione Comunista

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