Le canzoni del cuore di 70 anni di Sanremo delle donne cremasche

Le canzoni del cuore di 70 anni di Sanremo delle donne cremasche

In zona cesarini arriva una terza citazione per “Vita spericolata” che, senza nessuna suspense, è la canzone sanremese più proustianamente nel cuore dei cremaschi. Anche in questo caso a citarla è stato un uomo, il dottor Angelo Bettinelli, che con la moglie, Laura Gatti, gestisce la Clinica Veterinaria Crema, ma anche il canile modello Sogni Felici. Sempre grintosa, ma più recente e femminile, la scelta della dottoressa Gatti, che punta su Loredana Berté con “Cosa ti aspetti tu da me” (2019); come direbbe il nostro Stefano una coppiarock!

Continuando con le confidenze femminili, il nostro sindaco, Stefania Bonaldi, cita un altro nobile penultimo, che poi è diventato anch’esso un pezzo storico, “Donne” di Zucchero (1983): “E’ la dimostrazione che le classifiche ufficiali non hanno sempre ragione. Testo leggero, ma orecchiabile in perfetto stile sanremese e poi… parla delle donne!”. Letizia Ferroni, figlia del primo cittadino, che con la madre condivide la passione per lo sport e i diritti civili, scivola invece a tempi a lei più consoni con “La notte” di Arisa (2012): “E’ un brano che ha preso per mano la mia adolescenza (anche alcuni momenti del post adolescenza). Quando si è molto giovani si vive al 100% di cuore ed i problemi sembrano enormi. A volte ci si confida, a volte per vergogna o per paura di non essere compresi si sceglie di tenersi tutto dentro, ma certe volte le canzoni esprimono questo dolore interiore. Questa, in particolare, ha accompagnato molte mie notti, accarezzando le mie paure e facendomi sentire meno sola”.

Sempre a proposito di notte, chiediamo di aprirsi a noi anche a Gloria Capitano, la “signora delle nostre notti”, con i suoi locali sempre catalizzatori ed innovativi: “Di impeto: 1989, Mia Martini che canta “Almeno tu nell’universo”. Forever Mimì, che è ancora oggi la cantante italiana che preferisco e questa una delle più belle canzoni d’amore”.

Chiudiamo le confidenze sanremesi delle donne cremasche con Roberta Schira, artista della parola e del gusto enogastronomico: “Raffaele Gualazzi, cantautore e pianista italiano con la sua “Follia d’amore”, vincitrice nella categoria Giovani di Sanremo nel 2011 e poi secondo all’Eurofestival. La mia preferita resta però “Liberi o no”, seconda nel 2014 in collaborazione con The Bloody Beetroots. Mi piace molto Gualazzi, che è un artista completo, anche pianista, per il testo con contenuti alti e perché la sua musica possiede le atmosfere jazz, che adoro.

Con l’incipit rivelatore del nostro vincitore e con i ricordi condivisi delle nostre concittadine, che ringraziamo, ritroviamo anche alcuni protagonisti, in gara o meno, di questa edizione. Perché il Festival è tradizione e la tradizione è legame con il passato anche quando ci si reiventa, senza dimenticare dove si è e come ci si arrivati e l’edizione di quest’anno sembra riuscire a dimostrarcelo pienamente.

(continua)

barbara locatelli

 

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