E’ stato sindaco, (e ancor prima consigliere e presidente del consiglio comunale), dal 2007 al 2012, poi, oltre a non ricandidarsi, è uscito dalla scena pubblica – civica, senza sbattere la porta da signore qual è, abbandonando il mondo politico. Per parlare dei suoi anni a Palazzo Comunale e per parlare di Crema, nei giorni scorsi, naturalmente nella sua adorata (ama il suo lavoro, anche se ora preferisce fare il … nonno) farmacia, siamo andati a trovare il dottor Bruno Bruttomesso.
Nostalgia della passata esperienza nelle vesti di primo cittadino?
Sono orgoglioso di aver fatto il sindaco della vivace realtà cremasca, così come sono felice di aver fatto il consigliere e il presidente del consiglio comunale.
Lei politicamente mosse i primi passi nella Lega di Umberto Bossi…
Sì ma non mi ritengo, o meglio, non mi sono mai considerato un professionista della politica. E l’essere l’avulso da certi complessi, variegati e complicati meccanismi politici, ecco, per così dire mi ha reso la vita un pochino complicata durante la mia esperienza amministrativa. Posso aggiungere una cosa?
Certamente…
Avessi l’opportunità di rifare oggi il sindaco certi errori non li rifarei e saprei come muovermi. Sono lodigiano, ma Crema mi ha adottato e dato tanto, avrei voluto darle di più, ma non è stato possibile.
E’ stato ostacolato più dal cosiddetto “fuoco nemico” o da quello “amico”?
Allora certi assessori non mi hanno proprio aiutato, ma non porto rancore a nessuno, aver amministrato la città è un’esperienza che dal punto di vista umano, sociale e culturale mi ha arricchito tanto. Aggiungo soltanto che adesso, terminata la parentesi amministrativa, forse ho gli anticorpi e gli accorgimenti per muovermi meglio.
Quindi non esclude l’eventualità di ricandidarsi?
Alla mia età? Ho già dato, faccio il nonno e non ho alcuna intenzione di tornare.
Si dice che quando eravate alla guida della città Crema ha perso la vera occasione per avere finalmente il sottopassaggio ferroviario sul viale di Santa Maria della Croce.
Discutemmo a lungo sull’opera, infrastruttura importantissima tra l’altro per la collettività, ma intoppi tecnici, burocratici e di altra natura impedirono tale opzione. Sarebbe stato di sicuro meglio e logicamente più fluido by passare la ferrovia sul viale, ma con il comunque positivo sottopasso in via Indipendenza siamo riusciti a unire la città. se le ambulanze o i mezzi di soccorso devono recarsi oltre il canale Vacchelli non corrono il rischio di fermarsi perché bloccati dalle sbarre abbassate per consentire il passaggio del treno.
Secondo lei Stefania Bonaldi fa bene a candidarsi?
E’ libera di fare come meglio crede, io l’ho conosciuta quando, durante il mio mandato di sindaco, faceva opposizione in consiglio. A quei tempi ironicamente la battezzai bonariamente “Maestrina dalla Penna Rossa”: sapeva sempre tutto e entrava in vari discorsi. Ebbene è rimasta la “Maestrina” poco propensa ad ascoltare. Ho preferito, come azione politica globale, il doppio mandato dell’ottimo Claudio Ceravolo, lui mi piaceva.
La città e i cremaschi sono cambiati parecchio in tutti questi anni.
I tempi passano veloci, ma questi anni proprio non mi piacciono sembra che tutto sia scaduto. Non me ne abbiano i sacerdoti, ma la colpa dell’impoverimento di certi aspetti è forse anche loro. In che senso? Beh una volta, tanto per fare un esempio, gli oratori erano un sano punto di riferimento popolare, ora non più. E appunto in tale direzione servirebbe maggior opera di coinvolgimento da parte dei sacerdoti. Ma il mio è solo un punto di vista non voglio fare polemica.
Se lei fosse ancora sindaco la farebbe la Moschea?
Garantirei ai musulmani praticanti, come ho sempre fatto con i miei colleghi di giunta di allora, un luogo di preghiera dignitoso dove pregare, ma una Moschea no. Non ebbi mai problemi con la comunità islamica nel corso dei miei 5 anni amministrativi, i rapporti erano buoni.
Lei vinse le elezioni scendendo in campo inizialmente sostenuto da una lista civica, poi si mossero i partiti. Ma un sindaco è libero o no da certe logiche partitiche?
No, nel modo più assoluto, in un certo senso ho pagato scotto per il mio essere avulso dalla politica. Vi ricordate il professor Mario Monti? Tecnico apolitico sulla carta, quando prese il posto del presidente Silvio Berlusconi nutrivo parecchia fiducia. Alla fine però si rivelò un pessimo premier.
Si imputa alla Bonaldi il fatto che sulle rive cremasche del fiume Serio ci sia meno sicurezza. Ma un primo cittadino ha voce in materia?
Risposta negativa a quello deve pensare lo Stato. E le nostre forze dell’ordine locali, che fanno un lavoro egregio ed encomiabile meriterebbero maggiori risorse e strutture.
Chi vedrebbe nelle vesti di sfidante ufficiale di Stefania Bonaldi?
Bella domanda ma non so rispondere. Dico tuttavia che un giovane saprebbe forse portare entusiasmo, l’importante è che poi non gli spengano subito la vogli di proporre e proporsi.
E’ rimasto quindi un galantuomo il dottor Bruno Bruttomesso sindaco gentile che, ridendo, prima del commiato si lascia, nuovamente e senza alzare la voce, con la consueta pacatezza, scappare un guizzo :
Sì me lo faccia ribadire, oggi non rifarei certe cose e riuscirei a muovermi meglio con il giusto pizzico, quando ci vuole, affinchè nessuno remi contro, di cattiveria.
Stefano Mauri