Lo scrittore politicamente scorretto ‘Pier Grasselli’: “Blanco, Fedez perché lo fate?”

Lo scrittore politicamente scorretto ‘Pier Grasselli’: “Blanco, Fedez perché lo fate?”

A giudicare dagli echi mediatici giunti fino a me, per lo più attraverso i social, quest’anno Sanremo ha toccato il punto più basso della sua storia: i siparietti del capriccioso fanciullo dagli occhi vuoti e del marito temporaneamente gay dell’influencer limonato dall’altro cantante freak tutto piercing & tatuaggi hanno semplicemente rivelato quanto questi nuovi “idoli” siano solamente dei burattini manovrabili che si prestano a tutto pur di conservare quel po’ di notorietà che hanno raggiunto.

E ora una piccola parentesi personale: nel 2009, quando ero veramente in auge (molto più di adesso) e cavalcavo l’onda del successo dei miei primi romanzi, fui contattato dalla redazione del Chiambretti Night: gli autori mi chiedevano di partecipare a una puntata della trasmissione a cui avrebbe partecipato anche Federico Moccia ( era appena uscito “F***ulo amore” per Mursia e Moccia era già l’autore di “Scusa ma ti chiamo amore”). A un certo punto la persona con cui ero al telefono se ne uscì con queste parole: “Abbiamo guardato le sue interviste su YouTube… Dica, ma lei è sempre così tranquillo? ” Domandai perché me lo chiedesse e la persona in questione mi spiegò che se avessi accettato l’invito in trasmissione avrei dovuto “litigare con Moccia”. Io non avevo nessuna voglia di litigare con quello scrittore, che tra l’altro avevo conosciuto di persona l’anno precedente (trovandolo un uomo molto gentile), così, garbatamente, declinai l’invito. Devo aver detto qualcosa come: “Non credo di essere la persona che state cercando”. Il mio editore non è certo stato contento di quella risposta e del resto da quel momento in avanti non sono mai più stato invitato a una trasmissione di Mediaset (non che me ne importasse granché, all’epoca, giacché stavo entrando in quella fase “saturnina” della mia esistenza che mi indusse – per la bellezza di sette anni – a condurre vita ritirata… e a scrivere “La Ricerca di Sé stessi”).

Non ho raccontato questa storia per fare l’eroe o la vittima (l’eroe che non si adegua al sistema sicché ne diviene vittima), ma perché fa riflettere.

A pensarci, la cosa che mette davvero tristezza è che un Blanco e un Fedez, i quali avendo già riscosso un certo successo potrebbero permettersi di sfoggiare una certa autonomia di pensiero e di comportamento (o sbaglio?), si prestino a questi siparietti rivoltanti (che siano siparietti preparati e studiati a tavolino non c’è dubbio), accettando di fare la figura il primo del bambino sciocco e capriccioso e il secondo del gonzo fluido dalla sessualità incerta. Perché? Ne avevano veramente bisogno?

(Tutto ciò al di là di ogni doverosa considerazione sul livello agghiacciante del cosiddetto “spettacolo” di oggi, sulla propaganda lgbt che ormai dà la nausea e così  via)…

 

Così postò via social lo scrittore, più politicamente scorretto d’Italia, Pier Francesco Grasselli…

stefano mauri

 

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