Lorenzo Sartori: Crema è una città da vivere, ci ho ambientato un giallo. Inchiostro? Dipende dal virus

Editore, giornalista, scrittore, Game Designer, direttore artistico del Festival Inchiostro, organizzatore di eventi culturali: queste e tante altre belle cose è Lorenzo Sartori, Eccellenza Cremasca da esportazione col quale abbiamo scambiato volentieri quattro chiacchiere …
Come ti è venuta l’idea di ambientare un giallo a Crema?
Mah in realtà “Il filo sottile di Arianna” (Laurana Editore, già vincitore del premio Nebbia Gialla, ndr), vale a dire le vicende di Andrea Basilio, ex ispettore di polizia, alle prese, con l’improvvisa sparizione del noto imprenditore Leonardo Maggioni, è ambientato a Milano, poi sul lago di Garda quindi in terra cremasca. L’investigatore privato si troverà invischiato in una storia torbida e misteriosa, tutta da leggere. E pensare che lui all’inizio era più preso dalla ragazza che si presenta da lui per segnalare la sparizione del suo amante che dalla vicenda stessa.
Frutto della fantasia o c’è qualcosa di autobiografico?
Trattasi di invenzione letteraria, ma alla fine, come in tutte le cose che si scrivono, qualcosina di reale c’è nell’architettura della composizione.
Cosa rappresenta per te la scrittura?
Scrivo da sempre. Sono passato dalla scrittura di testi per un gruppo musicale ai romanzi, svolta impensabile soltanto pochi anni fa. Diciamo che è un modo per scaricare.
Com’è fare lo scrittore in questi tempi di pandemia?
Per qualcuno lo stare in casa può rivelarsi un vantaggio e magari trova più tempo da dedicare alla scrittura. Specifico subito che non è il mio caso, poiché mi disturba questo vivere, forzatamente, tra restrizioni, divieti e virus. Ma il vero guaio è il fatto che è praticamente inesistente, l’aspetto promozionale del libro, cioè l’andare in giro a promuovere il romanzo.
Come uscirà Crema dall’emergenza sanitaria?
Più povera, ma speriamo ci sia chi tiri la volata animato dalla voglia di tornare protagonista dando importanza alle vere cose che contano e che valgono la pena di essere vissute. Ho riflettuto parecchio e sto riflettendo ancora. Appena si potrà, ritornerò appunto a vivere appieno dando il giusto peso a ciò che mi sta portando via questo tempo sospeso, tormentato e limitato dal Coronavirus.
Cosa bolle nella tua pentola artistica?
Sto lavorando a un nuovo thriller, ma vorrei farlo uscire in tempi normali.
E’ bello vivere a Crema?
Certamente è una cittadina piccola, ma vivace, a misura d’uomo e godibile.
Sei fermo con la programmazione di eventi culturali, altra materia che ti vede protagonista?
In realtà abbiamo fissato le date del “Festival In Chiostro”: in cartello al centro museale di Crema dal 18 al 20 giugno, ma tutto dipenderà dall’andamento del Covid 19. Resto tuttavia ottimista e fiducioso, ci aggiorneremo cammin facendo.
stefano mauri