Lo scorso martedì 4 ottobre, la Gazzetta dello Sport (pagine “Milano Lombardia”), alla Pergolettese, a “Mister Arte” Pierpaolo Curti e alle loro cinque, fantastiche, avvolgenti e travolgenti vittorie di fila (o capolavori secondo la “Gazza” nell’articolo firmato dalla bravissima Serena Dandolo, ndr), ecco ha nuovamente dedicato un bello spazio ad hoc.

Artista (pittore e scultore) prestato a questo sistema footballshowbusiness post moderno, Curti, allenatore emergente, preparato, lungimirante, intelligente e mai banale, tra l’altro, nei giorni scorsi ha “chiuso” la sua mostra personale “White Corner” (ero un po’ di pallone c’è) in quel di Spoleto: evento questo, per la cronaca inserito nell’ambito del “Festival dei due mondi”.

L’obiettivo del Pergo di Curti raccontato dallo stesso alla corrispondente della Gazzetta? Eccolo: <Ad inizio stagione Cesare Fogliazza (deus ex machina della Pergolettese) mi ha chiamato chiedendomi di far vivere alla collettività di Crema un riscatto rispetto alla precedente stagione. Non più di questo. Oltre al risultato si voleva creare un’energia positiva intorno alla squadra e conoscendomi sa che io ho una certa filosofia. Quest’atmosfera è il primo risultato, che ci è riconosciuto da tutti, le vittorie sono state meritate, nessun risultato è stato fortunoso>.

Già ma alla fine, applaudendo la ritornata magia tra una parte della tifoseria “canarina” e la squadra, sul campo, dove possono portare l’appassionata competenza di Fogliazza e l’entusiasmo del presidente Marinelli? Lo scopriremo vivendo, ma sulla carta, Pergolettese e Monza promettono bene, se son rose fioriranno a maggio.

Stefano Mauri

 

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