La questione immigrazione è ogni giorno più grave e la pochezza della politica del Governo sta lasciando l’Italia da sola nel doverla gestire. Anche i meno informati hanno oramai capito che siamo di fronte ad un problema che può essere affrontato solo a livello europeo. E dall’Europa si deve partire con la modifica dell’assurdo Regolamento di Dublino, per il quale i migranti devono essere gestiti dal Paese di primo approdo.

Una norma assurda che venne introdotta nell’ultimo governo Berlusconi col voto favorevole della Lega. La soluzione al problema immigrazione c’è e si trova nella distribuzione dei migranti appena sbarcati tra i 28 Paesi della UE, quindi prima del disbrigo delle pratiche di accoglienza.

Arrivano 100 immigrati sulle coste italiane o nei corridoi umanitari che si dovrebbero creare nei Paesi di provenienza o di transito: 3 rimangono o vengono mandati in Italia e 97 vanno agli altri 27 Paesi della UE.  È del tutto evidente che il nodo cruciale sta nell’accoglienza.  È qui che l’Italia si gioca la propria credibilità in ambito europeo e da qui dipende il nostro destino.

Tutti lo sanno, tutti lo dicono, ma il Governo non lo fa.  I motivi sono essenzialmente due. Il primo è di natura storica: l’Italia è lo zerbino della Germania e della Francia. L’evidenza di quanto dico si palesa anche nella recente Agenda europea per l’immigrazione. Un accordo farlocco che è stato sbandierato come uno storico successo per la diplomazia italiana, ma in realtà rappresenta un flop continentale.

Infatti, oltre a riguardare solo la ricollocazione dei profughi somali e eritrei, sembra pure essere saltato per la contrarietà di Paesi come la Francia.  Pare ridicolo dirlo da parte di chi le ha avversate con tutte le proprie forze, ma in Europa occorrerebbe la stessa determinazione che il Governo mette nel voler stravolgere la Costituzione repubblicana.

Si fissa una data entro la quale conseguire un certo obiettivo e si preannunciano ritorsioni credibili in caso non si raggiunga.  Un esempio? Stop ai miliardi di euro che l’Italia versa annualmente al fondo salva stati, che in realtà hanno salvato e stanno salvando banche tedesche e francesi.

L’Europa dell’euro sembra capire solo la lingua dei soldi, i principi elementari del rispetto per la vita umana sfuggono alle sue miopi politiche, dominate dagli egoismi nazionali degli Stati più forti.  È giunta l’ora che l’Italia ponga dei veti all’Europa e torni, anzi inizi, ad essere un Paese leader nell’ambito internazionale.

Il secondo motivo è che questo Governo non vuole risolvere i problemi dell’Italia. Per i partiti che sostengono il Governo l’immigrazione è il più grande dei business.  Le intercettazioni di Mafia Capitale parlano chiaro. I capi del sistema criminale che sta emergendo dall’inchiesta spiegano chiaramente che il traffico di esseri umani oggi rende più del traffico di droga.

Questi soggetti sono gli stessi che foraggiano la politica: il tesoriere del PD romano con i soldi di Salvatore Buzzi ha pagato i dipendenti del partito, e il sottosegretario di NCD Castiglione, braccio destro di Alfano in Sicilia, è una delle pedine dei presunti mafiosi romani Buzzi e Carminati. Risolvere il problema dell’immigrazione per questi soggetti sarebbe andare direttamente contro i loro interessi.

Per questo il problema immigrazione non può essere risolto dai partiti che appoggiano questo Governo e da chi, come la Lega, ha votato norme scellerate che lo hanno creato. Le soluzioni ci sono e sono chiare a tutti, basta che ci sia la volontà politica di attuarle e questa volontà la può seriamente avere solo chi non c’entra nulla col passato fallimentare.

 Danilo Toninelli

deputato cremasco del MoVimento 5 Stelle

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