Sul sito architetturaecosostenibile.it  è stato pubblicata una vera e propria ode all’architettura timida inventata dal cremasco Marco Ermentini. Un pezzo scritto da Barbara Brunetti che inizia cosi:

“Il pensiero timido non è il malato della società ma il medico” (Ermentini, 2007). Nella società del consumo, dell’egemonia sulla natura, dei solipsismi, dell’esibizione e dell’apparenza, non c’è posto per la timidezza. Se il mito della società contemporanea consiste nell’affermazione di sé e nella cultura dell’io, i valori del rispetto dell’altro e della considerazione del diverso non trovano terreno fertile in cui crescere. Allo stesso modo, se l’architettura deve essere “gridata” ed esibita a qualunque costo, la novità, intesa come strappo dalla storia, prende il posto del compromesso, inteso come tentativo di ricucire un rapporto di continuità con il passato.

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